Basterebbe vincere un derby come quello dell’Arena Anconetani per essere felici, eppure per Cristian Bucchi i motivi per sorridere davvero sono molteplici. La reazione emotiva del suo Empoli dopo il pari di Marconi nel recupero è stata notevole, ma più di tutti ha colpito quello che è accaduto negli istanti successivi al gol di Frattesi all’ultimo secondo.
Mentre i tifosi esultavano e in panchina c’era chi si misurava la pressione cardiaca, il gruppo dei giocatori ha dato un segnale importantissimo. In molti sono andati a abbracciare Alberto Brignoli, il portiere azzurro che poco prima aveva causato il pari pisano. Una brutta papera quella di Brignoli, che a mente fredda è ovviamente scusabile e catalogabile come semplice errore, ma che al momento aveva tagliato le gambe agli azzurri.
Una delle regole del calcio giocato, però, è quella di non crocifiggere mai nessuno per un semplice sbaglio. I giocatori dell’Empoli, alcuni piuttosto esperti e scafati, questo lo sanno e ne hanno dato prova. L’abbraccio a Brignoli è uno dei famosi ‘mattoncini‘ su cui Bucchi sta costruendo l’Empoli: un gruppo di ragazzi che in un mese e mezzo ha già sviluppato un’ottima coesione, prima ancora di riuscire ad arrivare a un gioco limpido e pulito. Il gruppo c’è, il segnale dato al fischio finale del derby è importantissimo.
Brignoli può stare tranquillo, dopo due minuti vissuti con il magone addosso. Gli errori forgiano i portieri e comunque l’ex Benevento ha già mostrato di essere forse anche troppo forte per la Serie B (le parate di Crotone e nel primo tempo a Pisa lo certificano). Va migliorato l’aspetto tecnico, ma l’Empoli “va costruito mattoncino dopo mattoncino“, direbbe mister Bucchi.