Il direttore sportivo azzurro, Pietro Accardi, ha commentato la retrocessione ai microfoni di Radio Lady: “C’è tanta amarezza, questi ragazzi meritavano di più. Ci hanno provato e ci hanno fatto emozionare, senza mai mollare. Da parte della società non mi rimane altro che ringraziare tutti: dall’allenatore, ai ragazzi, fino ai tifosi che sono venuti in tantissimi questa sera a Milano. Accettiamo il verdetto del campo e con tanta amarezza ci proiettiamo verso il futuro”.
Cosa non ha funzionato quest’anno? “Di quest’annata salvo il finale. Un mese e mezzo fa ci davano tutti per morti, invece la squadra si è giocata la salvezza fino all’ultimo secondo. Per quanto riguarda tutto quello che è successo è chiaro che ci sono state delle scelte figlie del momento. Qualcosa non ha funzionato, perché siamo retrocessi. Sapevamo fin dall’inizio che avremmo dovuto lottare per mantenere la categoria, come ha sempre fatto l’Empoli. Ora dobbiamo guardare al futuro, come abbiamo fatto due anni fa quando siamo retrocessi”.
Vi aspettavate una partita diversa tra Fiorentina e Genoa? “Sinceramente no. Quel risultato per noi era già scontato. Sapevamo che per salvarci avremmo dovuto fare l’ennesima impresa. I ragazzi ci hanno provato e ci erano quasi riusciti. Peccato”.
Tanti infortuni nel finale… “Non sappiamo cosa sarebbe successo senza questi infortuni. Nel momento cruciale della stagione ci sono mancati molti giocatori chiave, ma alla fine siamo riusciti a ritrovarci. La squadra ci ha creduto fino alla fine e non ci rimane che accettare il verdetto del campo. Usciamo da questa Serie A a testa alta”.
Ora dovrete ricucire il rapporto con la piazza? “Non vedo un allontanamento da parte dei tifosi rispetto alla squadra. Da parte nostra c’è sempre stato questo legame con la piazza. Lo dimostra anche il fatto che prima delle sfide contro Inter e Torino i tifosi ci sono rimasti vicini”.
C’è l’Empoli nel futuro di Accardi? “E’ una domanda che deve essere fatta al presidente Corsi. Ho ancora due anni di contratto, quindi prima parlerò con lui. Se mi chiedesse di restare io sono pronto: le sfide mi piacciono, mi sono sempre piaciute. Sono legato alla famiglia Corsi e all’Empoli. Ne parlerò serenamente con lui e vedremo. L’Empoli ha bisogno di giocatori con grande motivazione. Qui si fanno cose straordinarie se abbiamo grandi motivazioni”.
Su Pecini: “Ha dato il suo apporto, lavorando con grande personalità. Le scelte sono state condivise, quindi se sono stati fatti degli errori siamo tutti colpevoli. Di quello che è successo faccio fatica a parlarne, ma non ha influito sui risultati della squadra. Noi siamo sempre rimasti concentrati sul nostro obiettivo, fino alla fine”.