(foto empoli fc)


Beppe Iachini ha parlato alla vigilia del match con la Spal. “Vorrei innanzitutto scusarmi coi tifosi per le porte chiuse, ma in queste prime settimane si fanno lavori un po’ particolari e siccome so che qualcuno da fuori potrebbe venire ad osservare non dobbiamo regalare niente. Le prime sedute settimanali saranno aperte, poi abbiamo necessità di proteggerci un pochino”.

La gara con la Spal. “Sono curioso di poter vedere cosa sapremo fare anche in trasferta, dove entrano in gioco altri aspetti. Giochiamo su un campo difficile, il pubblico si farà sentire. Affrontiamo un avversario organizzato, che si conosce bene. Hanno elementi forti, di qualità e molto esperti. Servirà personalità”.

Il carattere. “Siamo sulla buona strada, ma io non mi accontento. Il calcio è fatto di tante sfaccettature, guai e pensare di aver capito tutti. A scuola, nei primi giorni, la maestra ti fa fare le cose semplici e tu le fai, ma quando pensi di aver imparato diventi superficiale e sbagli. Noi questo dobbiamo lo evitare”.

Il gruppo. “I ragazzi stanno dando grande disponibilità al lavoro e questo mi fa pensare positivo”.

L’aspetto fisico. “La Spal ha tutte le componenti per essere una squadra da categoria. Ha personalità e struttura fisica in tutti i reparti, questo diventa importante in serie A. Noi dovremo cercare di controbattere sotto tutti gli aspetti”.

I risultati della Spal. “Nessuno deve pensare di sentirsi salvo con le vittorie e nemmeno retrocesso se dovessero arrivare delle sconfitte. Questa è la serie A, ogni partita ha storia a sè. La Spal ha dimostrato qualità, ha vinto a Roma e conquistato altri ottimi risultati. Sono cresciuti tanto dall’anno scorso, non va più considerata una piccola”.

I punti. “Non sono un grande amante delle statistiche, non sono leggi sicure. Il possesso palla? Se mi danno 3 punti facendo il 70% lo faccio, ma siccome so che non è così mi concentro su altre cose. La verità è che nel calcio contano i gol fatti e presi, contano i punti”.

La Gumina. “L’ho visto allenarsi come nelle scorse settimane. L’attaccante, come il portiere, è un ruolo diverso, perchè cambia la psicologia. Devono avere un carattere forte”.

Lo scontro diretto. “E’ una partita del nostro campionato, ma è anche la prima volta che andiamo in trasferta. Io voglio che abbia lo stesso atteggiamento e lo stesso piglio di quando gioca in casa, in questo vorrei che prendesse subito la mia fisionomia”.

Il lavoro. “E’ quello che dà certezze alla squadra, il sapere sempre cosa si deve fare. Questo è motivo di conoscenze e sicurezze, ti aiuta. In questo senso i ragazzi li ho visti bene, se hai due vittorie alle spalle la maglia pesa meno. Questo è il mio compito”.

La formazione. “Mi piace tenere tutti sulla corda, per questo dico sempre che non ci sono titolari e lavoriamo a coppia. Tutti devono sentirsi parte del progetto. In una partita ce ne sono tante, se faccio delle scelte è perchè magari qualcuno mi può servire in una seconda parte in cui ho studiato una soluzione diversa”.

I moduli. “Per me questa squadra ha le caratteristiche per giocare sia a tre che a quattro, abbiamo margini di crescita sia con un tipo di difesa che con l’altra. A me piace che la squadra abbia una sua identità, se il vestito che gli ho messo gli calza a pennello di certo non lo cambio. Il modulo deve essere equilibrato, stando attenti a non concedere ma al tempo stesso anche a creare”.