
Il nuovo tecnico dell’Empoli, Giuseppe Iachini, ha commentato ai microfoni di Radio Lady la sua prima vittoria sulla panchina azzurra ottenuta nello scontro diretto contro l’Udinese: “Oggi mi aspettavo qualche difficoltà in più. Era una partita di tensione per i ragazzi: avevamo preparato determinate cose. Oggi sarebbe stato meglio affrontare una Juve o un Milan. In certe situazioni abbiamo rinculato troppo indietro. La squadra in fase di inferiorità numerica ha avuto tante difficoltà. Nell’intervallo abbiamo provato a correggerla un po’. Siamo usciti bene in certe circostanze, ma potevamo essere più bravi in un paio di situazioni in area di rigore. La squadra dopo i gol ha fatto di più e meglio. Potevamo chiuderla con il terzo gol in più di un’occasione e lì dovevamo essere più tranquilli nella gestione del palleggio e del possesso. In cinque giorni non potevo stravolgere tutto, ma mi è piaciuto lo spirito dei ragazzi che hanno fatto tutto per portare a casa la vittoria. Per salvarsi serve l’organizzazione e la mentalità giusta, ma anche il cuore e lo spirito nei singoli duelli. I tre punti di oggi speriamo siano serviti per trovare una sicurezza maggiore”.
Ha incitato la squadra per 90 minuti: “Vivo la partita in una certa maniera. Quando le cose non vanno come avevo pensavo io cerco di farmi ascoltare dalla squadra. In quella situazione sono entrato di quasi 15 metri in campo, forse è stato anche meglio così. Con l’espulsione si sono spezzati un po’ i ritmi, io non regalo niente a nessuno. Ho sbagliato e ho pagato dazio. Ringrazio anche i tifosi per la bella accoglienza: dobbiamo lavorare insieme e spingere insieme per far crescere la squadra e i ragazzi. Lavoreremo nelle prossime settimane per portare la squadra fuori dalle zone basse della classifica. I margini di miglioramento ci sono”.
Adesso ci sono due settimane di lavoro con la sosta: “Dobbiamo lavorare su tutto, dalla gestione della palla alle verticalizzazioni. Oggi in certe circostanze siamo stati troppo bassi con gli esterni: il timore ci ha fatto arretrare e questo ci sta. I troppi tiri subiti sono arrivati da lì. Appena ci conosceremo meglio sicuramente le cose miglioreranno. I valori però, quelli messi oggi in campo, si sono dimostrati quelli giusti. Ci sono momenti in cui puoi essere più bello e altri in cui devi portare a casa i punti, questo è il calcio. Spero col tempo di riuscire a coniugare le due cose”.
Su Zajc e Traore: “Sapendo che l’Udinese era una squadra fisica e di gamba, dovevamo essere compatti e aggressivi in mezzo. Volevo accorciare il campo a Zajc e farlo giocare vicino alla porta, per tenere la squadra più corta e riuscire a ripartire meglio. Una volta ha sbucciato la palla, la seconda ha fatto gol: in cinque giorni siamo sulla buona strada. Traore ha fatto una grande partita per avere 18 anni, sia da interno che da trequartista. Sono ragazzi che devono lavorare, lo conoscevo e lo avevo visto giocare. Tutti hanno grandi margini di miglioramento. Di tempo ce n’è poco perché vogliamo anche fare punti”
Su La Gumina: “Oggi ho preferito farlo aspettare, perché non avevo ancora Mchedlidze in panchina. Il suo inserimento fresco avrebbe potuto spaccare la partita. L’avevo studiata così la partita: è entrato nella maniera giusta, sfiorando tre volte il gol. Dobbiamo ancora crescere, ma si è impegnato e ha corso: quando metterà la palla dentro saremo tutti più felici, ma questo fa parte della storia degli attaccanti”.
Ciccio Caputo segna sempre: “Lo schema su palla inattiva lo avevamo preparato in allenamento e sono contento che sia andata subito bene. Quando provi le cose in settimana e qualcosa ti riesce, andando in porta, sono contento: quando prepareremo altre palle inattivi i ragazzi ci lavoreranno sapendo che possono portare grandi vantaggi. Ciccio può fare gol in tutti i modi, noi dobbiamo cercare di alzargli la media”.