Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato alla vigilia della sfida col Genoa. “Quando comincerà sarà una partita normale, ma l’ambiente che troveremo sarà certamente particolare e ci riporterà alla sofferenza che la città ha avuto. Mi fa piacere essere là con loro per soffrire un po’ anche noi, sebbene tutti lo abbiamo già fatto. La vicinanza è una sensazione in più, anche se dà fastidio pensare a ciò che è successo”.

L’avversario. “Il Genoa è una squadra che si è ormai consolidata in questa categoria ed è dannatamente ostica indipendentemente da chi l’allena. Marassi è un ambiente fantastico e trascina la squadra, ma spero che sia un traino efficace anche per noi”.

La settimana. “Siamo stati certamente meglio rispetto alla precedente, perchè vincere ti dà sensazioni diverse e non ti mette dubbi particolari. I ragazzi non sono mai calati di concentrazione, ma questo lo avevamo sempre fatto anche prima”.

L’attacco avversario. “E’ l’arma di tutte le squadre: se è prevedibile favorisce la difesa, se non lo è mette paura. Loro hanno diverse possibilità di scelta, hanno elementi di grandissimo valore sui quali basarsi e quindi sappiamo che sarà una partita difficile”.

I 43 minuti di silenzio. “Avrei preferito che non ce ne fosse stato bisogno, ma apprezzo la decisione della tifoseria del Genoa”.

L’approccio di Andreazzoli. “E’ difficile fare correzioni in uno stadio dove c’è grande confusione, sarà per questo che sono abbastanza pacato. A volte lo faccio attraverso i giocatori, ma non sempre arriva. A volte mi domando come mai non ho molto da dire ai ragazzi, ma questo è il mio approccio”.

La crescita. “Mi aspetto una crescita di squadra. Le individualità nel calcio non ti portano da nessuna parte, i giocatori devono imparare a muoversi in relazione ai reparti, ai compagni e alle idee dell’allenatore”.

Polvani. “Ha avuto un infortunio molto brutto, mi dispiace tantissimo e gli faccio gli auguri. E’ un ragazzo eccezionale”.