Il nuovo direttore generale azzurro Riccardo Pecini si è presentato oggi al Castellani. “Innanzitutto ci tengo a ringraziare il presidente e la società che mi hanno voluto fortemente e mi hanno convinto della possibilità di inserirsi in un contesto che ha un potenziale enorme. Credo che ci siano i margini per crescere tutti insieme, sia dal punto di vista tecnico che strutturale. Questo può diventare a tutti gli effetti un club di serie A. Porterò la mia esperienza e le mie conoscenze, ma anche voglia di fare”.

La filosofia. “Nel calcio di oggi, per il livello in cui siamo noi, la conoscenza personale, la mentalità e il contesto del calciatore possono fare la differenza. Possiamo sbagliare sul piano tecnico, ma non umano. Dobbiamo conoscere sempre le motivazioni di un ragazzo indipendentemente da dove proviene”.

Lo scouting. “Pare una cosa semplice, ma in realtà ha molte sfaccettature. C’è chi vede solo video, chi segue solo le statistiche come gli inglesi, mentre io preferisco vedere sempre i giocatori dal vivo perchè, almeno per quanto mi riguarda, solo così riesco a percepire certe cose. Per questo abbiamo aumentato l’area scouting: è necessario coprire tutti i campionati”.

La responsabilità. “Per quanto riguarda le cifre di La Gumina, dobbiamo contestualizzare. E’ la cifra più alta che ha speso l’Empoli, ma le cose sono cambiate negli anni. Non è un caso che quasi tutte le squadre di fascia media abbiano stabilito certi record di recente. Le squadre italiane stanno aumentando i loro ricavi, quindi è necessario contestualizzare”.

La carriera. “Io sono una persona molto particolare, nei club dove sono stato ho sempre ricoperto ruoli particolari. A me piace lavorare, crescere e far crescere il club. Sono andato al Monaco quando era andato in B, sono andato alla Samp in un momento particolare ma penso anche che quel mio percorso fosse terminato. Mi piace rimettermi in gioco sapendo il potenziale che c’è. Sarà molto difficile vedermi in grandi club, a me piace portare qualcosa e solo in certi ambienti possiamo farlo”.

L’Empoli. “Mi hanno convinto le persone. Sono qui per questo”.

La squadra dirigenziale. “La serie A di oggi è molto più impegnativa e se analizzi le società italiane di fascia media è così dappertutto. Lavorare coordinati è un vantaggio, con Andrea Butti ci conoscevamo da tempo e con Pietro Accardi siamo già in sintonia.