Il diesse azzurro Pietro Accardi ha parlato oggi sulle pagine del Tirreno. ” Ho sempre compreso lo scetticismo della gente nei miei confronti,mi ero messo nei loro panni e di fronte a una retrocessione e a un direttore sportivo giovane, anche io avrei fatto lo stesso. Mi sono sempre considerato una “scommessa” del presidente Fabrizio Corsi e, dal primo giorno, ho dato tutto per ripagare la sua fiducia. Ai tifosi posso solo dire grazie per come sono stati vicini alla squadra. Ovviamente sono contento, molto. Per me e per l’Empoli. Vincere il campionato è stata la cosa più importante e vincerlo come lo abbiamo vinto noi significa scrivere la storia, però dentro a questa cosa enorme ce ne sono altre come quella di aver riacceso la piazza, la passione dei tifosi perchè senza emozione non c’è calcio. La scorsa estate ci sono state partenze dolorose, molto dolorose. Che mi sono costate molto anche dal punto di vista personale. Fra gli arrivi, se devo indicarne uno, dico quello di Caputo. Perché è stata una trattativa lunga, difficile, e l’abbiamo portata in fondo insieme, da squadra, senza l’intervento del presidente sarebbe fallita. Vivarini non ha fatto male, di sicuro non ha fatto danni, ma pensavamo che la squadra non stesse ancora esprimendo il suo potenziale. Così ci siamo presi la responsabilità di cambiare.
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