Il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, ha commentato ai microfoni di Radio Lady la promozione diretta in Serie A con la vittoria del campionato a 4 giornate dalla fine: “Quello che è successo quest’anno non può essere ridotto in due minuti. La scorsa stagione ero pronto anche alla triste eventualità della retrocessione e io avevo già in mente di rivoluzionare la squadra. Mi incontrai con alcuni tifosi: c’erano giovani e meno giovani, ma tutti concordavano sulla rifondazione. Abbiamo cambiato tutto, dai magazzinieri allo staff sanitario. Fino a quello tecnico, quando abbiamo cambiato Vivarini con Andreazzoli”.
Proprio sul cambio di allenatore: “Da un mese pensavamo alla sostituzione, perché ci sembrava che la squadra avesse il freno a mano tirato. Ci abbiamo messo anche troppo a cambiare allenatore, poi mi è stata suggerita la figura di Andreazzoli. Ci ho parlato di cose tecniche e ho trovato una persona molto preparata. Sopratutto sui difetti dell’Empoli, che non facevano funzionare la squadra. Poi è stata una rivelazione Aurelio, sotto l’aspetto della gestione del gruppo. Ha dato regole a tutti, me compreso”.
La squadra è cambiata a un certo punto: “L’atteggiamento è cambiato anche nell’approccio ai ragazzi. La gestione familiare ci ha dato grandi vantaggio, ma alla fine è diventata una non gestione. Tutto quello che era un vantaggio si è trasformato in uno svantaggio. Non è stata solo una decisione tecnica cambiare tutto. Abbiamo scelto gente mentalizzata a fare la propria professione nella migliore maniera possibile”.
Un ambiente particolare, che ha permesso questo risultato: “L’Empoli ha il vantaggio di avere un grande appeal, sopratutto per i giocatori giovani. Tante volte i procuratori scelgono una piazza come la nostra rispetto a Fiorentina o Sassuolo. Noi difendiamo sempre i nostri investimenti: abbiamo un po’ di conoscenza e qualche certezza. Penso a Tonelli: se giocava da un’altra parte forse non lo avrebbero valorizzato. Noi abbiamo difeso questo patrimonio, che arrivava dal settore giovanile”.
Sul prossimo anno, in Serie A: “Andreazzoli è andato al di là delle aspettative. Vedendo la prima settimana di allenamento mi sono reso conto che in campo c’era tanta roba. Ho visto che i ragazzi sarebbero potuti migliorare e così è stato. Sono molto grato a lui, come tutti, ma credo che anche lui lo sia verso di noi. Oggi allenatori in Italia di questa qualità per il lavoro sul campo non ce ne sono tanti. A Empoli questa è la priorità”.
Una Serie A che porterà grandi risorsi economiche: “Gli investimenti che arrivano dalla promozione in Serie A saranno investiti in calciatori giovani e probabilmente anche nella questione stadio. Insieme ai miei collaboratori, che sono molto giovani, pensiamo di allungare la visione anche nell’aspetto tecnico. Cioè pensare ai nostri calciatori anche oltre il 30 maggio della stagione. Purtroppo siamo ‘piccini’“.