Aurelio Andreazzoli (foto Empoli F.C.)


Il tecnico dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli, ha commentato ai microfoni di Radio Lady la vittoria contro il Frosinone in trasferta. Un successo che proietta gli azzurri vicinissimi all’obiettivo Serie A: “Il merito è dei ragazzi, a un certo punto io cercavo di richiamare la squadra a un maggiore equilibrio sul 2-2 e sul 3-2. Non ce la facevo a tenerli a freno, i ragazzi volevano vincere e forse stravincere. In un ambiente come questo andare sotto al primo minuto non era semplice. Siamo andati sotto di nuovo, subito dopo il pareggio. Questi puledri però si tengono male a freno. Quando hai gente che ha sempre questi attributi allora tutto è consentito, anche venire qua e stravincere contro un’ottima squadra“.

Una squadra paziente, che ha aspettato il momento giusto: “I ragazzi sanno che le grandi cose arrivano tutte quante dalle piccole cose. Ne parliamo stesso, anche come critica al nostro lavoro. Sanno che un risultato di questo tipo è figlio di tante corse a vuoto, di tante situazioni che richiedono sacrificio e che non sono visibili. Alla fine mettendo insieme tutte queste piccole componenti esce fuori una partita come questa, cioè il giusto coronamento di un periodo interessante”.

Quattro gol a tutte le protagoniste del campionato: “Riuscire a giocare con due punte centrali, due ali, due terzini propositivi e un trequarti porta a molti vantaggi. Vanno sostenuti col grande sacrificio di squadra, ma la coperta è corta. Se la tiri da una parte la scopri dall’altra. La conseguenza logica sono risultati come quello di stasera”.

Lollo ha trovato il gol, dopo una stagione tribolata: “Mi ha fatto un piacere enorme, l’ho detto ieri ai ragazzi prima di venire allo stadio che il mio dispiacere è non dare a tutti la possibilità di partecipare a una festa come questa. E’ semplice mettere in campo undici giocatori, la cosa difficile è lasciare fuori gli altri”.

Come si vivranno i prossimi giorni? “Intanto domattina ci alleniamo e rimettiamo a posto le ossa. Dopo il viaggio di ritorno che dovremmo fare penseremo alla prossima partita. I ragazzi si sono meritati il 25 di aprile in famiglia. Poi torneremo a mettere intensità e le stesse cose che abbiamo fatto fino a questo momento. Speriamo che sabato prossimo sia la partita della festa”.

Come vivi questo momento? “Lo vivo sempre con ansia, come vivo facendo il mio lavoro. Forse non lo dimostro e sono un po’ distaccato, ma non voglio partecipare alle feste prima che ci siano. La mia festa è abbracciare tutti i calciatori nello spogliatoio, davanti alle telecamere non ho interesse. Sono felice dentro per i risultati”.