
Il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli ha parlato alla vigilia della sfida contro il Foggia. “L’ho già detto anche l’altro ieri, magari ci fossero due partite da giocare con gli altri che stanno fermi. Battute a parte, dovremo fare i conti col giocare una partita a pochi giorni da quella con la Salernitana, ma ci adegueremo e cercheremo di fare del nostro meglio”.
Il Foggia. “Conosciamo bene i nostri avversari e del Foggia si parla da tempo. Gioca un ottimo calcio, con partecipazione e frequenza di passaggi. I numeri parlano chiaro, da tempo viaggiano a vele spiegate e se guardiamo la classifica del girone di ritorno ci accorgiamo che sono terzi alle spalle nostre e del Perugia. Siamo contenti di affrontare una squadra di questo tipo in un ambiente caldo: sarà un piacere giocare davanti a un pubblico da serie A”.
Gli infortuni. “Con Krunic verificheremo domani, viene con noi. Saremo in 20 con tre portieri, numero sufficiente per giocare una partita”.
La fatica. “Il livello è per tutti uguale. Per giocare e vincere le partite dobbiamo durarne tanta, non ci sono mai passeggiate di salute. Dobbiamo stringere i denti e trarre il meglio da ogni situazione”.
La Salernitana. “Nel dopo gara dissi che avevamo disputato una buona gara contro un avversario che aveva tentato in tutti i modi di metterci in difficoltà. Quando l’ho rivista mi sono accorto che non è stata solo buona, ma addirittura ottima. La metterei alla pari con quelle con Parma e Palermo. Ma quando il risultato è sofferto come è stato fino alla fine a volte sembra qualcosa di diverso, ma il comportamento è stato eccellente”.
La quota serie A. “E’ l’ultima cosa alla quale penso. So quante partite mancano, ma non mi azzardo a fare previsioni. Non è una cosa che mi piace fare”.
Foggia come jolly. “Lo è senza dubbio, perchè ci può portare molto. Tenteremo di sfruttarla”.
Rodriguez e Luperto. “L’obiettivo di chi fa il mio lavoro è avere la possibilità di cambiare giocatori e ottenere sempre gli stessi risultati. Il merito è della società che mi ha messo a disposizione queste persone, ma sono stati anche bravi loro e noi dello staff. Si vede che c’è coesione tra loro”
Il gruppo. “Era già buono e malleabile, abbiamo messo qualche palettino ma la base era ottima. Sono stati bravi i dirigenti ed in particolare i due direttori a modellare a gennaio prendendoci anche qualche rischio”.