
Il nuovo portiere dell’Empoli, Gabriel Vasconcelos Ferreira, arrivato durante il mercato di gennaio, è stato l’ospite di Incontro Azzurro sui 97,7 di Radio Lady: “Mi sono sorpreso, mi sono ambientato molto in fretta. Grazie all’ambiente di Empoli e ai compagni. Il momento è stato anche quello ideale per arrivare, tanta roba“.
Non è facile stare fermo per molto tempo: “Sono arrivato mercoledì, subito per lo scontro diretto contro il Palermo. Ho avuto pochissimi giorni per allenarmi con la squadra, ma fortunatamente e grazie a compagni e mister non ho avuto problemi“.
Un aneddoto sul suo arrivo: “Mancavano solo 48 ore alla fine del mercato. Ero a casa, convinto di rimanere al Milan, poi ho ricevuto molte chiamate. Mi è stato detto dell’infortunio di Provedel e io ho detto che per me sarebbe stata una soluzione ideale. Il pomeriggio dopo ero già qua”.
Ti eri sentito con Provedel? “Appena arrivato ho parlato subito con Ivan. Ormai i portieri si capiscono con gli occhi: lui mi ha accolto benissimo e mi ha augurato in bocca al lupo per tutto“.
Contro il Parma una parata importante? “Giocavamo una partita difficile contro una squadra importante, attrezzata per provare ad andare in Serie A. In quel momento sono riuscito a tenere il risultato in bilico sull’1-0 e alla fine siamo riusciti a vincere“.
Dov’è che deve lavorare il portiere dell’Empoli? “Marchisio ci chiede molto sopratutto sulle palle alte. Sappiamo che il portiere può fare molto su cross, punizioni e corner. Col tecnico lavoriamo ogni giorno per dare una mano alla difesa e sopratutto alla squadra. Con Marchisio mi sono trovato bene fin dal primo giorno. Ci confrontiamo ogni giorno per arrivare al meglio alla partita“.
Qual’è stata lo scalino più grande al tuo arrivo? “La cosa più difficile è stata la prima partita. Le cose stanno già andando in un certo modo e io ero arrivato senza aver fatto la preparazione estiva coi compagni. Era anche molto che non giocavo e quel momento è stato difficile. Quando lo superi poi tutto viene più naturale“.
Che tipo di gruppo hai trovato? “Un gruppo bello, un gruppo sano e pulito. Questo ha fatto sì che potessi ambientarmi meglio. Si vede nei risultati, nelle partite e nel modo in cui giochiamo. Non c’è una cosa singola o individuale, siamo tutti coesi e uniti“.
Come si vede dalla porta questo Empoli? “Si vede che gioca bene e che ha le idee chiare. Il mister riesce a trasmettere bene le sue indicazioni. Ora però dobbiamo restare sul pezzo e continuare a fare quello che vogliamo fare. Ho vinto già un campionato e so com’è difficile. Bisogna lottare ogni partita“.
A chi ti sei ispirato? “Mi piaceva tantissimo Julio Cesar, quando giocava all’Inter. Fece la differenza sopratutto nell’anno del ‘Triplete’. Lui e Dida hanno avuto dei periodi in cui erano fortissimi. Allisson? E’ forte e si vede. Lui ha acquisito talmente tanta fiducia che va da solo. Oggi è il portiere titolare della Nazionale”.
Hai accettato il ritorno in B per giocare? “La mia voglia di giocare si è sposata con il progetto dell’Empoli. Non avrei accettato qualsiasi proposta. Ho chiamato Romagnoli con cui ho giocato a Carpi e lui mi ha convinto dicendomi che la società era seria e che il posto è sano“.
Come ti trovi con quei difensori là dietro? “Sono forti. Io lì dietro sono proprio tranquillo. Con Di Lorenzo, Veseli, Pasqual, Maietta… Il gruppo è forte e in allenamento vedi sempre che chi gioca farà bene. Il mix tra gioventù ed esperienza farà bene“.
Andreazzoli quando sei arrivato ha detto che trasmetti allegria: “Io sono brasiliano, viviamo il calcio come divertimento e passione. Provo a mettere questo sul campo, anche se ho un ruolo che richiede attenzione per tutta la durata della partita. Se trovi la quantità giusta di divertimento e serenità poi puoi fare bene“.
La Serie B è un campionato infinito: “Penso che fortunatamente abbiamo un mister che ci tiene coi piedi per terra. Ci fa capire che la strada è lunga e che dobbiamo continuare, provando a fare ancora meglio. Questo fa sì che possiamo essere consapevoli delle difficoltà e delle qualità”.
Su Caputo e Donnarumma? “Individualmente e collettivamente abbiamo una grande squadra. Quando sei squadra in questo modo le qualità dei singoli vengono fuori“.
Giorgio Galimberti