Il direttore generale Andrea Butti e il direttore sportivo Pietro Accardi hanno fatto il punto all’indomani della chiusura del mercato. Inizia proprio Accardi: “E’ stata una sessione impegnativa. Col presidente avevamo parlato di rifondazione e di ricostruzione, abbiamo fatto quasi 30 operazioni tra entrate e uscite. Fino ad oggi è stato fatto quello che ci eravamo prefissati”.

Butti. “Dobbiamo partire dal concetto di fiducia. Abbiamo scelto giocatori in cui ne riponiamo tantissima, la stessa che gli oltre 2700 tifosi hanno deciso di accordare a noi. Nell’ultimo anno di serie B erano 1800. Ho imparato, nel corso del mercato, che ci sono sempre tante opzioni. Bisogna essere bravi a scegliere quella giusta in virtù delle disponibilità, noi abbiamo fatto quello che ci eravamo prefissati. Rispetto all’ultima giornata dello scorso campionato sono rimasti in 6 e abbiamo rescisso solo il contratto di Dermaku”.

Accardi. “Le critiche? Non so il motivo per cui la piazza ce l’avesse così tanto nei miei confronti, ma avendo un ruolo di responsabilità questo può accadere. Non è stato facile, ma mi sono buttato a capofitto sul lavoro per ripagare coi fatti la fiducia del presidente. Spero che proprio grazie a questo i tifosi si possano ricredere, fa parte del calcio e della vita. Io darò sempre tutto me stesso”.

Accardi. “La trattativa più difficile? E’ stata sicuramente quella di Caputo. E’ stata un’operazione importante sotto tutti i punti di vista, specialmente quello economico. E’ stato decisivo l’impegno del presidente, abbiamo battuto la concorrenza di diverse squadre tra cui il Parma. Anche le cessioni sono state tutte difficili e impegnative, una su tutte quella di El Kaddouri che ci ha fatto risparmiare diversi soldi visto il suo contratto oneroso”.

Butti. “Sono state tutte operazioni complicate, un calciatore dalla serie A alla serie B si deprezza inevitabilmente. Anche acquistare non è semplice, dobbiamo convincere di un progetto e non è così immediato”.

Butti. “Abbiamo fatto degli investimenti, è stato un mercato dispendioso proprio da questo punto di vista. L’obiettivo? Siamo in una fase di rinnovamento, quando arrivano 15 giocatori nuovi si deve formare un gruppo. Noi dovevamo trasformare una società e ci stiamo lavorando, vogliamo essere competitivi ma gli obiettivi li fisseremo strada facendo”.

Accardi. “Krunic? E’ un giocatore importante, abbiamo fatto di tutto per trattenerlo. All’inizio lui pensava di avere delle richieste, ma più passava il tempo e più aumentava la convinzione di farlo restare. Questo è successo anche grazie a lui, ci ha fatto capire che la permanenza a Empoli lo rendeva felice. Abbiamo iniziato a trattare il rinnovo perchè crediamo che possa avere un futuro a Empoli e che un giorno possa calcare palcoscenici importanti anche altrove”.

Butti. “Mercato al rialzo? Avevo disegnato una formazione ideale con Pietro a inizio mercato e al di là di qualche nome siamo in linea. Abbiamo lavorato per fasi, partendo dalla difesa, e siamo andati in base alle esigenze”.

Accardi. “Mchedlidze? E’ un patrimonio, come tutti. Ad oggi sta cercando di recuperare da un infortunio, aspettiamo che faccia il suo percorso rieducativo e poi sarà a disposizione”.

Butti. “Antenucci? Preferirei non parlare di calciatori tesserati per altre squadre”.

Accardi. “Ninkovic? A me piace molto, avevamo già chiuso lo scorso anno. Non pensavo fosse sul mercato, ma appena ho capito che il Genoa lo stava cedendo mi sono mosso subito. Il procuratore era a Belgrado, non è stato semplicissimo. Abbiamo iniziato alle 14 e chiuso alle 22,50. E’ un giocatore tecnico e bravo nell’uno contro uno, sa anche attaccare la profondità. L’allenatore ha anche la possibilità di avere delle alternative per un cambio modulo, ma valuterà lui”.