Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli (foto Empolichannel.it)


Il presidente azzurro Fabrizio Corsi ha parlato stamani sulle colonne del Tirreno a proposito della tifoseria azzurra e dei fatti recenti che hanno coinvolto Levan Mchedlidze.  «Solo negli ultimi mesi – sottolinea il massimo dirigente – è già successo 4 volte che i nostri giocatori siano venuti a pericolosi contatti ravvicinati con tifosi o pseudo-tifosi. È inaccettabile, ma non so proprio come porre rimedio. Probabilmente è il sintomo di una situazione di disagio generale, che trovo sfogo nel calcio e verso la squadra di calcio. Di sicuro in questo momento non possiamo più permetterci di dirci che il nostro ambiente è diverso, che è un punto di forza. Anzi».

Insomma è il quadro generale a preoccuparla… «Molto. Al di là di questi episodi limite, che ovviamente condanniamo con forza, c’è un atteggiamento completamente diverso nei confronti della squadra. Finora ho sempre pensato che ci fossero 50 o 100 persone pronte a fischiare al primo errore, invece mi accorgo che sono 500 o addirittura 1000. E fanno il male dell’Empoli».

Il discorso è sempre lo stesso: chi viene allo stadio ha diritto di fischiare. «E nessuno glielo toglie o vuole metterlo in discussione. Dico solo che fischiare o rumoreggiare al primo errore, durante una partita, di sicuro non aiuta. È chiaro che questa squadra ha dei problemi e dei limiti, nessuno lo nasconde. Ma proprio per questo, visto che si sta giocando un patrimonio importante come la Serie A, almeno durante la partita andrebbe aiutata. Con tutti i problemi e i guai, abbiamo 4 punti di vantaggio a 4 giornate dalla fine. A Crotone, dove rincorrono, c’è un entusiasmo pazzesco, qui no. Sicuramente la squadra calabrese è stata brava a trascinare la sua gente, molto più brava di noi, ma in questo momento sarebbe meglio avere allo stadio solo chi all’Empoli ci tiene davvero».

Ad esempio? «I ragazzi della Maratona, e non lo dico per piaggeria. Durante la partita col Sassuolo hanno coperto i fischi con i loro cori. E a loro, anzi a tutta la parte sana della nostra gente, chiedo proprio questo. Cioè di isolare chi ci sta togliendo forze ed energie. Lo dissi prima del derby di Firenze e lo ribadisco: di errori ne sono stati fatti tanti e non ci nascondiamo né ci nasconderemo. Ora, però, c’è un patrimonio da salvare e possiamo riuscirci solo stando tutti uniti».