L’AVVERSARIA – L’Empoli sfiderà il Napoli dell’ex Maurizio Sarri domenica pomeriggio, al Castellani. Una sfida davvero difficile per gli uomini di Martusciello, impegnati contro la terza della classe che ancora punta al raggiungimento del secondo posto.

I partenopei sono reduci dall’eliminazione in Champions contro il Real Madrid, mentre nell’ultimo turno di campionato hanno sconfitto per 3-0 il Crotone, diretta rivale degli azzurri alla salvezza.

Nel mercato invernale è arrivato il centravanti Pavoletti, dal Genoa, chiamato a sostituire l’infortunato Milik. La punta ha disputato qualche scampolo di partita senza riuscire sin qui a rendersi decisivo. Occhio però: per entrare negli schemi di Sarri serve qualche mese, ma una volta dentro può diventare davvero un crack.

COME GIOCA – Sarri schiera i suoi uomini oramai col 4-3-3. Il passaggio dal 4-3-1-2 avvenne proprio lo scorso anno al Castellani, alla terza giornata di campionato. Reina in porta è coperto dai due centrali Albiol e Koulibaly.

Sugli esterni agiscono invece Hysaj e Ghoulam. In mezzo Diawara o Jorginho in cabina di regia, affiancati da Hamsik a sinistra uno tra Zielinski, Rog e Allan a destra.

In attacco agiscono Insigne e Callejon sulle fasce, mentre la punta centrale è una tra Mertens, Pavoletti e Milik. Il belga, che può essere definito falso nueve, è sin qui il miglior marcatore del Napoli con 19 gol e punta alla classifica marcatori finali.

PUNTI DEBOLI E DI FORZA – I punti deboli del Napoli sono molto pochi: Martusciello conosce bene Sarri e potrà inventare qualcosa per limitarlo, ma la stessa cosa vale anche nel senso opposto. All’andata gli azzurri giocarono una buona partita, decisa dai colpi dei campioni che militano nel Napoli. I partenopei sono infatti il miglior attacco del campionato con 65 reti segnate.

Tantissime se si pensa che gli azzurri ne hanno messe a segno soltanto 15. Soltanto Mertens ha gonfiato la porta in più occasioni di tutti i giocatori dell’Empoli messi insieme. Numeri che sulla carta non possono che spaventare, ma in campo la sfera è tonda…

Giorgio Galimberti