Il presidente azzurro Fabrizio Corsi ha parlato all’indomani del ko col Genoa sulle pagine de La Nazione. «Indubbiamente – spiega lo stesso Corsi – non abbiamo digerito bene i fischi. Anche io ho avuto un paio di scambi di vedute in tribuna, soprattutto quando qualcuno ha discusso l’impegno mio e della squadra, ma credo che certi dissapori siano stati legittimi».
Si è chiesto il perché della contestazione?
«Stiamo parlando di una manifestazione libera e tangibile della partecipazione che hanno i tifosi nei confronti della squadra. Ovviamente non passa inosservata la prova scialba che ci ha penalizzato anche nel risultato. Loro hanno fatto catenaccio, ma ma chi ha vinto ha sempre ragione mentre noi, per un’ora, abbiamo tirato pallonate».
Martusciello bersaglio delle critiche: la società che dice?
«Voi leggete i social, che sono uno strumento incisivo per capire gli umori del pubblico. Ma io preferisco guardare il lavoro sul campo e prendo gli aspetti positivi. Abbiamo una difesa con numeri all’altezza di squadre di medio alta classifica con giocatori che invece sono da Empoli. I meriti ci sono, abbiamo fiducia in Giovanni».
Ma se una squadra non fa gol come si può intervenire in questo finale di stagione?
« Voglio pensare che Giovanni abbia in mente qualcosa di alternativo per risolvere il problema. Attendiamo con ansia il rientro di Mchedlidze, ma nel frattempo dobbiamo fare qualcosa di diverso. Questo è evidente».
Adesso come si fa a far pace coi tifosi?
«Dobbiamo avere rispetto nei confronti del pubblico e al tempo stesso la consapevolezza che l’ambiente azzurro ha una marcia in più. Nei momenti difficili sono loro che devono darci una mano, comprendiamo l’amarezza ma i tifosi devono capire che per arrivare all’obiettivo serve il loro apporto. La mentalità che c’è da queste parti ci ha sempre dato un vantaggio».