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Incontro Azzurro, Mame Baba Thiam si racconta ai microfoni di Radio Lady

Mame Baba Thiam negli studi di Radio Lady

Il primo rinforzo dell’Empoli in questo mercato invernale, Mama Baba Thiam, si è raccontato ai microfoni di Radio Lady durante il tradizionale appuntamento del giovedì con Incontro Azzurro.

Come ti trovi a Empoli? “E’ quasi un mese che sono qua. Mi trovo bene coi compagni e sono qua per dare una mano a raggiungere la salvezza e sono contento di essere qua. Mi avevano parlato molto bene di questo gruppo: è una famiglia come mi avevano detto. Ci sono giocatori di esperienza come Maccarone, Pasqual e Croce che mi stanno facendo integrare molto bene. Con Buchel avevo giocato già a Lanciano in Serie B”.

Sull’ultima sfida contro il Torino: “Abbiamo giocato bene e corso molto. Il pareggio era il risultato giusto e il premio per aver corso tanto”.

Adesso c’è la sfida contro l’Inter: “Io ho giocato negli Allievi e nella Primavera nerazzurra. Loro arrivano dalla sconfitta contro la Juventus e vedo che sono molto arrabbiati. Noi andiamo a giocarcela perché vogliamo cercare di fare punti”.

Che aria si respira nello spogliatoio: “Quando facciamo un buon risultato il clima è più sereno, ma tutti i giocatori sono carichi per raggiungere la salvezza. Daremo il 100% fino a quando non l’avremo raggiunta. A Empoli c’è un ambiente familiare e si vede anche nello spogliatoio”.

L’esperienza in Grecia: “Arrivavo da un infortunio al ginocchio e non ho giocato tantissimo al Paok. I tifosi? Sono molto caldi e capita che possano sospendere le partite o che qualcuno entri in campo. Ora sono a Empoli e sto bene. Sono pronto e aspetto la mia occasione per dare una mano ai compagni”.

Non nasci centravanti? “Ho fatto prima la seconda punta e dopo, quando ho trovato squadre che giocavano col 4-3-3, ho fatto anche l’esterno e diversi ruoli”.

L’arrivo in Europa tanti anni fa: “Ho cominciato al Real San Marco e poi sono passato dal Treviso. Il settore giovanile l’ho fatto all’Inter e poi sono passato per Sudtirol, Juventus e Lanciano. La passione e il sogno di giocare a calcio ha superato tutto. In Africa c’è spesso il problema del visto e alcuni molto forti, e sfortunati, non riescono a venire qua a mostrare il loro talento”.

Giorgio Galimberti

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