Marcello Carli (foto Empolichannel.it)


Il direttore generale azzurro Marcello Carli ha fatto il punto alla fine del mercato. “Era quello che pensavamo di fare, anche se poi c’è stata una partenza che nemmeno noi ci aspettavamo. Siamo contenti, il nostro campionato inizia domenica. Veniamo da una brutta sconfitta, mi sento responsabile anche io perchè abbiamo passato come società un messaggio sbagliato. A Crotone si può perdere, affrontavamo una squadra che ha l’atteggiamento giusto. Ma una prestazione come quella no”.

Saponara. “Noi non avevamo intenzione di venderlo. L’anno scorso abbiamo girato a 30 punti, non era mai successo: abbiamo fatto muro nonostante le richieste che certi giocatori avevano. Quest’anno le cose sono andate in maniera diversa e il motivo è semplice. Quando ci rendiamo conto che un giocatore ha fatto il suo tempo e non ha più le energie giuste lo lasciamo andare. Ci sembrava che non riuscisse a ritrovare il guizzo giusto, il suo periodo di appannamento durava da tempo. Ci ha fatto capire, parlandoci, che l’alchimia era finita e quando la Fiorentina ci ha fatto la proposta abbiamo accettato”.

El Kaddouri. “Col Napoli, da persone serie e corrette, abbiamo trattato. Una volta raggiunta l’intesa dovevamo parlare col ragazzo, che non era in Italia. E’ stata questa la difficoltà, ma quando abbiamo avuto modo di parlarci di persona in tre ore siamo arrivati alla firma. Non è nemmeno tornato a Napoli, ha fatto salire la famiglia dopo un mese che non la vedeva perchè non voleva perdere un giorno di allenamento. Stiamo parlando di un giocatore da grande squadra che ha possibilità di fare una carriera straordinaria”.

Ninkovic. “Il Genoa ci ha chiamato, secondo loro questa era la piazza giusta per lui e ce lo hanno proposto. Ci abbiamo pensato, ma la nostra priorità era El Kaddouri. Sappiamo di avere già Pucciarelli, Thiam e Zajc: rischiavamo di fare della confusione, non l’abbiamo portata a termine. Non eravamo troppo convinti”.

La trattativa. “Quando è andato via Saponara sapevo di prendermi un rischio. A Crotone non avrebbe giocato, ma fare un girone di ritorno senza il trequartista sarebbe stato un bel guaio e non solo a livello tecnico. Ho grande rispetto per i tifosi e se non avessimo preso nessuno avremmo dato un messaggio sbagliato. Non ho dormito bene in questi giorni, la trattativa con El Kaddouri vedeva impegnato un procuratore molto bravo con cui non è semplice parlare e una società importante come il Napoli. Mi sono rasserenato solo quando abbiamo depositato il contratto, sapevo che si sarebbe chiusa l’ultimo giorno”.

Gli investimenti. “E’ stato un mercato strano. Noi cercavamo El Kaddouri e l’avremmo preso anche se fosse rimasto Saponara. Le altre sono grandi opportunità, abbiamo investito quasi 3 milioni più El Kaddouri. Sono giovani di prospettiva e per me è tanta roba”.

Gli stranieri. “Parlare in certi termini è una bischerata. Ho lavorato nel settore giovanile per 12 anni, ho fatto operazioni importanti con giocatori stranieri per tanto tempo così come le ho fatte con gli italiani. Oggi avevamo l’opportunità di poter chiudere queste operazioni con questi giocatori, un anno fa volevamo prendere Di Francesco e non siamo stati veloci. E’ una casualità che in questa sessione siano arrivati solo giocatori stranieri, ma lo facevamo anche prima. Pensate a Mchedlidze, Eder, Brugman e compagnia”.

Gli investimenti. “Li abbiamo fatti da soli, ma non è vero che El Kaddouri è legato a prelazioni per altri giocatori. Non è vero neanche che Raiola ha incassato così tanto. Smentisco. Il ricorso alla Fifa del Trabzonspor? Non ne sappiamo niente, il nostro è stato un percorso normale di trattativa. Il loro non penso”.

Picchi. “Noi non eravamo convinti di darlo alla Spal, ma loro ci hanno chiamato spesso in estate. Lui non ha giocato, la colpa probabilmente è stata sua ma visto che per noi è forte abbiamo deciso di farlo rientrare. Abbiamo messo una mezzala in più e dato Pereira alla Juventus per fargli cambiare aria”.