Manuel Pasqual negli studi di Radio Lady


Manuel Pasqual, terzino dell’Empoli arrivato in azzurro questa estate, si è raccontato ai microfoni di Radio Lady. Durante il tradizionale appuntamento con ‘Incontro Azzurro’ il giocatore ha parlato del momento della squadra.

A Crotone non ci sarà per la squalifica: “Dispiace molto, c’è la possibilità di dare una bella mazzata al campionato in modo positivo. Peccato perché ho preso l’ammonizione contro l’Udinese per una mia ‘bischerata, De Paul stava partendo in contropiede ed era giusto fermarlo”.

Sul Crotone: “Noi veniamo da ottimi risultati, ma loro sono riusciti a mettere in difficoltà in casa il Genoa. Loro si giocano molto contro di noi domenica, perché hanno voglia di rivalsa e vogliono provare a riaprire il discorso salvezza”.

Un Empoli cambiato nelle ultime partite: “La squadra ha avuto un atteggiamento diverso nel vedere e gestire le partite. Bologna è stato un crocevia: non siamo quasi mai riusciti a tirare in porta, ma tutti quelli che hanno giocato sono entrati nella parte di non subire gol. Un punto può smuovere sempre la classifica”.

Cos’è scattato dentro di voi dopo Bologna? “Siamo partiti a inizio campionato senza fare molti risultati, nonostante creassimo occasioni. Contro Milan e Fiorentina poi abbiamo subito molti gol, ma la squadra non si è mai abbattuta. Siamo sempre entrati in campo consapevoli che il nostro gioco potesse portare dei risultati”.

Cosa ti aspettavi quando sei arrivato qua? “Sapevo che realtà avrei trovato a Empoli: un gruppo di ragazzi che sta spesso insieme. Una realtà che mi avrebbe accolto e che avrei potuto inserirmi molto velocemente, al di là del vivere la città di Empoli”.

E’ stato difficile rimettersi in gioco? “E’ difficile tutt’ora, magari alcuni non se ne accorgono, ma faccio ancora tante cavolate. La cosa bella del gioco di squadra è questo: nel mio errore il compagno prova sempre a mettere una pezza. Questo fa la differenza nel volersi salvare”.

E il rimettersi in discussione? “Arrivare qui dopo Firenze voleva dire ripartire da zero. Spero che oltre al campo qua possa essere apprezzato anche come professionista. Alla fine l’obiettivo va raggiunto, ma sicuramente giochi con pressioni diverse. Quando scendi in campo però vuoi sempre portare a casa i 3 punti”.

Rifaresti la scelta? “Sì, ho capito di aver fatto la scelta giusta dopo una settimana di ritiro”.

A Empoli ci sono meno pressioni: “Avere poche pressioni ti può dare anche la possibilità di giocare con la mente più tranquilla. Questo fatto mi ha sicuramente aiutato ad inserirmi presto e a fare buone prestazioni in questo inizio campionato. Dopo il Crotone affronteremo un tour de force non indifferente e noi vogliamo fare risultato per giocarci quelle sfide con più entusiasmo”.

Su Martusciello: “Il mister aveva le idee chiare fin dall’inizio. L’Empoli ha portato avanti un lavoro che alcuni giocatori in rosa già conoscevano. Non è un fattore tecnico o tattico, il suo più grande pregio è l’essere schietto con tutti dal primo all’ultimo”.

Tanto tempo da capitano della Fiorentina: “Undici anni a Firenze non si scordano. Qui sono nati i miei tre figli e per me è qualcosa di unico. Quando vado in giro, anche se non c’entro più niente con la Fiorentina, tutti mi chiamano ancora capitano. E’ una grande emozione”.

Coi giovani dell’Empoli come ti sei trovato? “Sono abituato a non parlare più di tanto. Quando ero giovane io ero abituato a guardare e a osservare gli altri. Voglio essere un esempio per i compagni allenandomi e lavorando sul campo. Poi se qualcuno ha bisogno può sempre venirmi a parlare”.

Giorgio Galimberti