foto Empoli F.C.


L’ex tecnico dell’Empoli, Marco Giampaolo, ha rilasciato una lunga intervista uscita sulla pagine di ‘Rivista Undici’ nella quale ha ripercorso anche la sua avventura in azzurro. Arrivato dopo il triennio di Sarri, Giampaolo è riuscito a fare anche meglio del predecessore conquistando un ottimo decimo posto.

Tra le tante eredità di Sarri il modulo: “Prima di Empoli non avevo mai utilizzato il 4-3-1-2. Ma con Saponara e non solo, avevo la possibilità di sviluppare il gioco attraverso una serie di triangoli, che mi permettevano insieme di attaccare la profondità e trovare l’equilibrio difensivo in caso di perdita del possesso palla”.

L’ottimo risultato era arrivato nonostante le cessioni eccellenti di Valdifiori, Hysaj, Rugani e Vecino: “Non avevo mai allenato una squadra con così tanta qualità come l’Empoli. Alla fine è la qualità dei giocatori a fare la differenza” ha risposto Giampaolo. E sul giocatore più forte allenato risponde in modo secco: “Zielinski: ha tutto e crescerà ancora”.

Su Riccardo Saponara: “Ha vero talento, senso del sacrificio, serietà. E ha una grande sensibilità, che non va mai dimenticata”. Qualità che però non sono sbocciate a Milano: “Se hai qualità e volontà puoi affrontare qualsiasi situazione, ma è giusto essere sostenuti”.

E sull’ipotesi di un passaggio al Milan in estate:Non c’è nulla da smentire. Era un’ipotesi, che ovviamente mi ha fatto piacere. Ora sono felice di essere l’allenatore della Sampdoria”.

Se n’è andato da Empoli, chiede il giornalista di Rivista Undici, per le tante cessioni a fine stagione? “No, a Empoli ho trovato una società che voleva e sapeva fare calcio e una tifoseria fantastica. Li ringrazierò sempre, tornerò a trovarli spesso, ma era giusto lasciare”.