Poco da fare, quando l’Empoli incontra Maurizio Sarri c’è sempre un po’ di emozione. Nonostante qualche tifoso sia rimasto deluso dalla sua partenza, sopratutto dopo la frase sul Ferguson azzurro, non si può negare che i recenti successi di questa squadra derivino proprio da lui.
Un impianto di gioco lasciato nelle mani prima di Marco Giampaolo e adesso del suo ex vice allenatore Giovanni Martusciello. Gli interpreti nel tempo sono cambiati, e Sarri ne sa qualcosa, ma la filosofia a Empoli è rimasta sempre quella portata del tecnico di Figline.
Lo stesso Martusciello è stato scelto dalla società per proseguire quel percorso e adesso si trova in un momento chiave della stagione. La squadra ancora non gira: i gol incassati sono pochi, ma i soli due messi a segno non possono più andar bene agli azzurri.
Certo, la trasferta contro il Napoli è proibitiva e quello del San Paolo non sembra certo un campo sul quale andare a conquistare i tre punti. Eppure l’Empoli ha il dovere di provare a fare risultato, dopo i due deludenti pareggi contro Genoa e Chievo, tra l’altro in superiorità numerica.
Il gioco azzurro non è più spumeggiante come negli anni passati e questo ci sta. Servirà uno spirito battagliero, qualcosa di simile a quello che a Napoli chiamano ‘cazzimma’, per riuscire a strappare qualche punto al San Paolo.
I partenopei, inutile negarlo, sono uno dei migliori club in Italia e domani sera giocheranno per mantenere il passo della Juventus capolista. Le pressioni per la squadra di Sarri ci sono e l’Empoli potrebbe approfittarne.
E’ la qualità degli avversari a spaventare maggiornemente, ma tutte le partite possono essere l’occasione giusta per sbloccarsi e ritrovare la via del gol che per gli azzurri sarebbe una vera e propria boccata d’ossigeno.
Giorgio Galimberti