
Il difensore dell’Empoli, Giuseppe Bellusci, è stato l’ospite della puntata di Incontro Azzurro – L’Empoli in diretta, andato in onda questa sera sulle frequenze 97,7 Fm di Radio Lady: “Fisicamente sto abbastanza bene, stiamo lavorando pensando alla Juventus e lo vogliamo fare meglio possibile. Cercheremo di imporre il nostro gioco come nelle precedenti partite. La prestazione c’è stata anche nell’ultima gara, ma è mancato solo il gol. Riuscire magari a segnare domenica sarebbe un’ottima cosa”.
Troppo pessimisti o c’è da migliorare? “Un po’ di negatività l’ho respirata, ma non dentro lo spogliatoio. E’ tutto amplificato dai grandissimi campionati sotto la guida di Sarri e Giampaolo. E’ sotto gli occhi di tutti che le prestazioni ci sono state sempre”.
Come vanno affrontati i Campioni d’Italia? “La nostra squadra è stata fondata con dei principi molto solidi e quando si sfidano squadre blasonate si prova a imporre il proprio gioco senza perdere la propria identità”.
Amaro in bocca dopo la Lazio? “Sì, tanto e troppo forse. Perché non è stata l’unica partita: c’è stata anche Udine e Torino tanta sfortuna soprattutto nei secondi tempi. Stiamo pagando il non riuscire a segnare, ma dobbiamo stare tranquilli: ogni partita abbiamo creato due o tre palle gol pulite. Ci sono diversi nuovi, tra cui il sottoscritto, e per tipologia di gioco dell’Empoli e per mentalità non è facile metabolizzarle in poco tempo“.
Al terzo anno pensi ci siano più aspettative? “A Catania ho giocato cinque anni e dopo una grande stagione, abbiamo conquistato il record di punti e poi ancora la siamo retrocessi. Non siamo riusciti a scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘squadra forte’ e poi alla lunga lo abbiamo pagato“.
Contro Higuain sarà un bel duello: “Lo scorso campionato ha fatto un’annata straordinaria, marcarlo sarà molto difficile: lo ha dimostrato nelle ultime stagioni”.
Il ritorno in Italia, a Empoli com’è stato? “Sto benissimo, sono davvero felice. Nella mia carriera non avevo mai visto una cosa del genere. Non era immaginabile, a partire dalla società fino al mister arrivando fino ai compagni. Tutti hanno lo stesso pensiero e lo stesso obiettivo, più che compagni di squadra siamo tutti amici. E’ tutto fantastico e nel rispetto reciproco. Dal 6 luglio ho visto una società e un allenatore molto presenti che si fidano dei dirigenti e dei giocatori. La città ti porta a vivere in maniera molto serena e molto tranquilla”.
E’ stata dura l’esperienza in Inghilterra? “Purtroppo sì, io ho vissuto i momenti di difficoltà sentendo sempre dire che era colpa degli stranieri portati da Cellino e Salerno. Leeds è una piazza storica e molto importante, con dei tifosi straordinari, ed è molto calda”.
La difesa dell’Empoli è particolare… “Non è facile, nemmeno da spiegare. Ci vuole tanto tempo per apprenderla, ma è un modo bellissimo di difendere. Tutta la squadra gioca in base alla linea difensiva, è quella che comanda. Io in due anni in Inghilterra non ho fatto un giorno di tattica: partitina tutti i giorni e preparazione atletica“.
L’impatto con Martusciello? “Positivo, lui è una persona estremamente umile e vera. Conosce benissimo la società e lo spogliatoio Empoli. Lui sta dimostrando al gruppo e ai giocatori che ha le potenzialità per fare l’allenatore“.
Tecnicamente che impressione ti ha fatto l’Empoli? “E’ una squadra forte, anche se giovane in alcuni reparti. Può giocare tranquillamente e può fare una grandissima figura in tutte le partite in Serie A. Dobbiamo riuscire a meccanizzare tutte le tattiche del mister e ad essere più cinici sotto porta”.
Ci spieghi l’esultanza alla Celentano? “Magari può sembrare una cosa scema, ma in quel film quando c’è la pigiatura dell’uva si volevano sostituire le persone alle macchine. Così Celentano sfida la macchina e la sconfigge: pur essendo un film degli anni ’80 ha mostrato una sensibilità molto importante”.
Giorgio Galimberti