
Quando si vince, c’è poco da fare, l’entusiasmo cresce e si torna sempre a ben sperare. L’Empoli non aveva cominciato benissimo, con due sconfitte nelle prime due giornate, ma ormai va accettato: gli azzurri partono sempre col freno a mano tirato.
La vittoria col Crotone ha ridato certezze, oltre ai tre punti, che erano mancate forse sul piano del gioco. Certo, qualcosa da migliorare c’è sempre: davanti l’attacco fa fatica e la difesa deve prestare più attenzione in certe situazioni.
Soprattutto perché adesso c’è il Torino: Cairo ha messo su una discreta rosa e sotto la guida di Mihajlovic i granata si presentano sulla carta come un avversario davvero temibile.
L’Empoli però dev’essere spavaldo, senza dubbi in campo sulla propria filosofia di calcio palla a terra e negli spazi: così può davvero fare male a chiunque. E con Bellusci e Costa sembrerebbero tornati anche i calci piazzati, che due anni fa fecero esultare più di una volta.
Per essere la quarta giornata insomma di carne al fuoco ce n’è. Dopo la prima vittoria un buon risultato a Torino non è una chimera. I granata hanno schiacciato in casa il Bologna, ma le assenze di Ljajic e Belotti, entrambi infortunati, sono davvero pesanti.
Ultimo appunto: tra squalifiche, infortuni e turnover, Martusciello ha cambiato tanti interpreti. A centrocampo però le gerarchie non sembrano ancora definite: se Jose Mauri pare confermarsi ormai il titolare, il tecnico ischitano sta ancora valutando i ballottaggi Buchel-Croce e Krunic-Tello. Da capire se è in cerca di un ‘titolarissimo’, nonostante le dichiarazioni del pre-gara, oppure se deciderà di cambiarli di volta in volta a seconda dell’avversario per motivarli tutti.