
Nel giorno del suo 37esimo compleanno, Massimo Maccarone ha parlato sulle pagine dei due quotidiani cittadini, la Nazione e il Tirreno. Ecco le sue parole.
«Smettere? Per il momento – esordisce – non è nei piani. Non ci penso proprio».
Dal 5 settembre 1979 al 5 settembre 2016 sono passati 37 anni: chi è Maccarone oggi?
«Un giocatore che ha perso qualche capello, ma che ha acquisito esperienza. La voglia di venire al campo ed allenarmi non è svanita, anzi è molta di più».
La prima volta a Empoli nel 2000, poi il ritorno: la maglia azzurra ti ha allungato la carriera?
«Decisamente sì. Dopo gli anni alla Sampdoria volevo smettere sul serio, avevo perso stimoli e motivazioni. Qui ho trovato una seconda giovinezza, Empoli mi dà entusiasmo e voglia di giocare».
Sapevi che sarebbe andata così quando sei tornato?
«Avevo voglia di venire a vivere a Empoli una volta appese le scarpe al chiodo, questo è sempre stato nei miei piani. Dopo la Samp ho trattato col Siena, ma non è andata. Dentro di me ho pensato che avrei potuto continuare soltanto qui».
Torniamo al presente: che inizio di stagione è stato?
«A livello personale non benissimo, a livello di squadra anche. Ma sono molto positivo, lo sono sempre. Sono convinto che si debba stare tranquilli, abbiamo bisogno di serenità e non avere troppe pressioni addosso. Quelle preferisco prenderle io».
Si riparte dai 13 gol di un anno fa…
«Quelli non contano. Bisogna guardare avanti».
E gli 0 nelle prime due partite?
«Sono un dato di fatto, ma anche un caso. Creiamo occasioni, come tutti gli anni ci sono dei momenti in cui entra di meno e noi lo stiamo vivendo adesso».
La squadra come sta?
«Ci siamo allenati molto bene, abbiamo voglia di dimostrare che possiamo fare una grande stagione. Io, per natura, sono molto tranquillo e penso che lo dobbiamo essere tutti».
Si è parlato del troppo nervosismo…
«Credo che discorsi del genere si possano fare dopo un periodo. Gli episodi ci sono stati, ma erano legati alla partita e non dobbiamo ingigantirli».
Tre gol che Maccarone non dimenticherà mai?
«Parto da quello col Middlesbrough nella semifinale di Coppa Uefa, ma ci metto anche quello col Siena che feci alla Fiorentina».
E l’ultimo?
«Il 3-2 nel play-out di B col Vicenza. E’ il momento in cui tutto è cominciato, fu una partita incredibile che non dimenticherò mai».