
Il tecnico azzurro, Giovanni Martusciello, ha parlato alla vigilia della partenza per Sestola. “C’è tanta emozione, però c’è anche tanta voglia di confronto. Sono curioso di vedere cosa riusciremo a fare. Sono motivatissimo e devo cercare di trasmettere questo sentimento al gruppo: a giudicare da come si sono presentati i ragazzi le speranze sono buone. Ho visto la squadra in forma, questo vuol dire che c’è cultura del lavoro”.
Il mercato. “Sono qui ormai da diversi anni e so come lavora l’Empoli da questo punto di vista. Rispetto agli altri anni partiamo molto avvantaggiati. La linea difensiva è composta da 8 giocatori e questo è positivo. Ora tocca a me”.
Bittante. “E’ un esterno, lo conoscete anche voi. Ha quasi sempre fatto il quinto nella linea a tre: noi giochiamo a quattro e quindi può fare il terzino. Si troverà a farlo e riceverà questi princìpi difensivi: ha il vantaggio di non partire da zero. Lo stesso lavoro dovremo farlo con Pasqual”.
Gilardino. “Per me è un onore allenare tutti, ma figuriamoci un campione così. Devo conoscere le sue caratteristiche rispetto a quello che dovrà fare nel nostro modulo. E’ forte come gli altri, può adattarsi a qualsiasi situazione. Il suo apporto? Il vantaggio è che abbiamo un giocatore affidabile, mentre un anno fa avevamo un Maccarone che si è dovuto sacrificare moltissimo: ha segnato tanti gol, andrebbe clonato. Ma c’era bisogno di un altro, spero nella disponibilità dei giocatori. Il dualismo? Tutto ciò che porta vantaggi all’Empoli è ben accetto. L’importante è che lavorino in funzione della squadra”.
L’impressione su Gila. “Ci ho parlato, sono contento della persona che ho conosciuto. Ha grande disponibilità e motivazioni, per qualità morali va a mettere la sua esperienza a disposizione dell’Empoli. Se questa società ha un pregio è quello di aver azzeccato prima di tutto gli uomini”.
Il colpo di testa. “Gila è bravo nel gioco aereo, può essere una soluzione in più rispetto a quanto abbiamo fatto negli ultimi anni. La sua storia parla chiaro, ci darà qualcosa in più, anche se noi il gioco continueremo a sfruttarlo maggiormente palla a terra”.
Saponara. “Se vado dietro a quello che si dice e si scrive non dovrei allenarlo. Lui, al di là del suo destino, dovrà mettersi a disposizione e lavorare al massimo come sa fare. Finchè sarà con l’Empoli sarà un nostro giocatore, se dovesse andar via mi dispiacerebbe ma dovremo fare di necessità virtù”.
Un altro fantasista. “Probabilmente dovrà arrivare, sia nell’eventualità che Riccardo resti o vada via. So che Pereira è molto forte, ma è un ’98 e deve crescere ancora sotto molti punti di vista”.
Lo staff tecnico. “Salvatore Russo lo conosco da 20 anni, è un ragazzo straordinario. Entra in punta di piedi, ha delle esperienze professionali importanti. Mi completerà anche dal punto di vista caratteriale insieme ad Andrea Cupi e anche allo staff sanitario. Siamo tutti insieme: tutti i traguardi che abbiamo raggiunto non sono merito di una persona”.
Il ritiro. “Partiamo domani, faremo subito un primo allenamento. Da lunedì impronteremo il lavoro tattico diviso a reparti. Poi andremo a completare il tutto come blocco di squadra: tengo molto ai princìpi difensivi, spero di trasmettere quello che ho qui dentro”.
L’estate. “Un’ondata di emozioni: paura, ma anche felicità. C’è stato tanto lavoro, ma per fortuna i primi 20 giorni non sono stati belli dal punto di vista climatico e quindi, anche se ero a Ischia, ho digerito meglio il fatto di chiudermi in una stanza a preparare gli allenamenti. Tutti mi dicono che dovrò cambiare anche approccio mentale coi giocatori, ma queste sono le regole: quello che dovrò fare sarà di tenere in forte considerazione anche i ragazzi che hanno avuto meno spazio”.
L’affetto dei tifosi. “Non penso a questo incarico per andare poi ad allenare grandi squadre. In questo momento il mio principale obiettivo è ripagare i tifosi dell’affetto e la fiducia che mi hanno sempre dato. Non voglio che il rapporto con la città cambi, le cose devono rimanere come lo sono ormai da 20 anni. Dentro di me c’è un senso di gratitudine importante, è uno stimolo: devo restituire quello che ho ricevuto”.
I consigli. “Li ho sentiti tutti: Sarri, Spalletti, Giampaolo, Aglietti. Tutti mi hanno dato consigli di cui farò tesoro. Le informazioni sono tante, poi vedremo quando avrò a che fare con la squadra. Io resto quello che sono: adesso dovrò fare delle scelte, ma saranno per il bene dell’Empoli”.