
Alberto Gilardino non ha certo bisogno di presentazioni. Col Milan si è portato a casa una Champion’s League (2007), una Supercoppa Uefa e un Campionato del Mondo per Club. L’anno prima, nel 2006, aveva invece conquistato con la maglia della Nazionale Italiana il Mondiale in Germania, facendo suonare il suo famoso violino contro gli USA nei gironi.
L’esordio in Serie A del Gila risale però agli anni 2000, quando con la maglia del Piacenza realizza tre gol in 17 presenze. Dopo due anni a Verona è Cesare Prandelli nel 2002, allora allenatore del Parma, a volerlo con se in Emilia Romagna. Con la maglia gialloblu realizza 50 gol in 96 presenze, esplodendo definitivamente nel calcio italiano.
Dopo l’esperienza piena di successi in rossonero prosegue la sua carriera a Firenze, indossando la maglia viola dal 2008 al 2012 con un buono score (118 presenze e 48 gol). Poi tanti cambi di maglia: prima il Genoa, poi il prestito a Bologna e di nuovo il ritorno in Liguria.
Nel 2014 chiamato da Marcello Lippi si trasferisce in Cina dove vince il campionato col Guangzhou Evergrande. Dopo l’Asia ancora una volta il Gila torna a indossare la maglia viola passando poi nell’estate successiva al Palermo, dove coi suoi dieci gol messi a segno la scorsa stagione risulta decisivo nella salvezza dei rosanero.
Gilardino in Serie A ha messo a segno complessivamente 188 gol: tra i migliori 15 marcatori di sempre in Serie A a portata di mano c’è quota 200. E chissà che in due anni di maglia azzurra, stavolta quella dell’Empoli, non possa davvero centrare un obiettivo così importante e prestigioso.