Presentato ufficialmente il neo acquisto azzurro Manuel Pasqual. A fare gli onori di casa l’ad Ghelfi. “Siamo contenti, abbiamo preso un buon giocatore e una persona apposto. Crediamo – spiega – che abbia tutte le carte in regola per fare un gran campionato con noi. Ne ho apprezzato tante volte le doti quando l’ho visto da avversario, adesso ce lo godremo noi. Lo stipendio? E’ importante, forse nella top 5, ma sfatiamo il mito che a Empoli si guadagna poco. Comunque abbiamo fatto un sacrificio, abbiamo cercato di accontentarlo perchè lo volevamo fortemente”

Poi tocca al terzino. “La strada è stata breve – dice Pasqual – ma perchè c’è stata grande volontà da parte di entrambi. Prima di tutto ringrazio l’Empoli perchè hanno creduto in me e nelle mie capacità. Sono venuto con l’entusiasmo del primo giorno di scuola, cambiare non è semplice. C’è un po’ di timore, ma arrivo in punta di piedi. Voglio dimostrare che l’Empoli ha avuto ragione”.

La scelta. “C’erano anche altre società, le voglio ringraziare. In molti hanno pensato che sia stata una scelta dettata alla vicinanza con Firenze, ma questo ha inciso per l’1%. Quando fai questo mestiere sai che devi spostarti, ero pronto ad andare anche all’estero se fosse stato necessario. Mi ha convinto la volontà dell’Empoli di portarmi qui. E’ stata una scelta facile proprio per questo motivo, io sono abbastanza ansioso e non sarei riuscito ad aspettare troppo. Il fatto di avere tante proposte mi rasserenava, ma la decisione è stata veloce”.

L’accoglienza. “Voglio voltare pagina, ho salutato i miei compagni della Fiorentina con tristezza ma sono entrato col sorriso nell’Empoli. I ragazzi dell’Empoli mi hanno accolto bene, voglio dare il mio contributo”.

Le motivazioni. “Lottare per la salvezza è uno stimolo in più. L’Empoli ha voluto che Pasqual venisse per giocare. Il punto di partenza è combattere, non contano gli obiettivi. Vogliamo entrare nella storia”.

Maccarone e Gilardino. “La scelta della squadra la fai in base a tante cose, dal gioco ai compagni e tutto il resto. A me faceva piacere venire in una squadra che si diverte ad andare in campo. Quando ottieni divertendoti vai più volentieri in campo. Massimo l’ho incrociato da avversario e anche in altre attività extracalcistiche. Quando sono arrivato la prima volta a Monteboro ho notato la gestione familiare, mi sento a casa. Gila? L’ho visto dieci giorni fa, mi ha detto della possibilità ma non so altro. I giocatori che portano qualità sono sempre ben accetti”.

La difesa. “Chi segue l’Empoli vede che c’è una maniera diversa di difendere, ma anche noi a Firenze abbiamo cambiato molto. Non mi preoccupa il dover cambiare nuovamente mentalità, ci vorrà del tempo ma partendo dal primo giorno di ritiro sarò avvantaggiato. Anche se ho 34 anni e 300 partite in serie A ho chiesto un po’ di margine per capire quello che l’allenatore vuole”.

Titolare. “La speranza è di stare bene e dare un contributo a questa squadra”.

Il derby. “Spero di segnare un gol con la Fiorentina. Se dovessi esultare lo farei cercando di non mettere in difficoltà nessuno: non mancherò di rispetto ai miei ex tifosi, ma nemmeno a quelli attuali”.

Lo stipendio. “Non è la cifra che mi ha fatto decidere. E’ stata l’insistenza, il fatto che mi volevano a tutti i costi. Se avessi guardato solo al lato economico non sarei stato qui”.