
Ha parlato questa mattina, venerdì 20 maggio, rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa della Nazionale Lorenzo Tonelli. Il difensore dell’Empoli è in procinto di passare al Napoli e lunedì dovrebbe esserne data l’ufficialità.
Intanto ha parlato del nuovo tecnico, quello dell’Italia: “Conte mi sembra molto preparato a livello tattico, c’è tanto da imparare da lui. Ogni volta che si cambia allenatore c’è sempre qualcosa di nuovo. Sono qua per adattarmi all’alta intensità di questi allenamenti e per conoscere nuovi schemi“.
Uno stimolo in più ritrovare Sarri? “In questo momento non penso a Sarri, né a Giampaolo. Penso a dove sono, cioè qua in Nazionale, e a Conte. Aspettative? Personalmente voglio imparare qualcosa dai giocatori abituati a questo ambiente. Fare la riserva? Volentieri, posso fare anche il portaborracce”.
C’è qualcosa in comune tra Sarri e Conte? “Per il Sarri che ho conosciuto io, cambia il modo di difendere. Da difensore, posso dire che con lui si guarda solo la palla, mentre Conte è improntato più sull’uomo. Delle similitudini invece le ho trovato per quello che riguarda il lavoro sul campo e il loro essere sempre disponibili al confronto col giocatore, spiegando le cose anche più di una volta“.
Che percentuale vi date di entrare nel gruppo per la Francia? “Personalmente non ne ho idea. Non mi do una percentuale. So che devo fare un percorso e se do il massimo, avrò forse l’1% di possibilità. Davvero non lo so“.
Sulla possibilità di andare alla Fiorentina negli anni scorsi: “C’erano stati dei discorsi, che non sono mai arrivati a concretezza. Sono stato un po’ mercenario, devo ammetterlo. A parità di squadre non c’è solo romanticismo, da giocatore ho pensato anche a dove potessi giocare meglio e avere più possibilità. Certo, mii avrebbe fatto piacere giocare con la maglia della mia città, ma si parla del nulla perché non c’è stato niente di concreto. Sono felice delle scelte che ho fatto e che sto facendo e non ho niente da recriminare“.
Quanto pesa la maglia della Nazionale? “Quando rappresenti la tua nazione hai un grosso fardello da portare. Questa intensità che abbiamo trovato negli allenamenti sono sicuro che sia dovuta dalla voglia di far bene e rappresentare il nostro popolo“.
Da piccolo la Nazionale era un sogno: “Sognavo quando ero alla Settignanese se mai avrei fatto quel percorso lì, se mai un giorno mi sarei trovato a giocare qua in Nazionale. Se ci ripenso, guardandomi indietro, mi accorgo di quanta strada ho fatto. E’ una cosa quasi surreale per me“.
Sull’ex compagno a Empoli, Daniele Rugani: “Ci siamo aiutati a vicenda. Col metodo difensivo di Sarri non esistono individualità, ma spirito di gruppo. Si sapeva che era un giocatore di grandi prospettive, ma penso che possa migliorare ancora tanto. Gli serve solo un po’ di cattiveria in più, ma è forte. Più diventare un grandissimo giocatore“.
Giampaolo è da Milan? “Penso proprio di sì, anzi ne sono sicuro. E’ dotato di grande intelligenza e spirito di adattamento. Ha vissuto delle esperienze non positive e sa cosa vuol dire da certi posti. Sono sicuro che farà bene dovunque andrà perché ha la possibilità per farlo“.
Giorgio Galimberti