Ai microfoni di Radio Lady, ha parlato il terzino portoghese Mario Rui intervistato durante il tradizionale appuntamento del giovedì ‘Incontro Azzurro – L’Empoli in diretta’. Quanto ti è dispiaciuto vedere la partita da fuori? “Per uno che fa questo mestiere l’obiettivo è giocare sempre, vederla da casa garantisco che è più dura. Domenica sono riuscito a rompere un telecomando della tv mentre guardavo la sfida col Sassuolo“.
Le cose non stanno andando al meglio: “Si può dire così. Le prestazioni ci sono state in certe partite, in altre no. E’ difficile mantenere sempre ritmi e ottimi livelli su cui ci siamo espressi fino a ora. Se ci fossimo riusciti non parlavamo più di salvezza. Noi siamo l’Empoli, scendiamo sempre in campo per dare il massimo“.
Un Empoli forse un po’ nervoso.. “Sì, magari è vero, ci può stare. Durante tutti questi mesi abbiamo speso tantissimo a livello fisico e mentale. Uno degli aspetti più importanti è proprio il lato mentale. Stiamo pagando qualcosa in più, si è parlato tanto di questo e già da sabato cercheremo di dare un’altra immagine“.
Un altro grande campionato.. “Di me stesso non parlo mai, non sono soddisfatto al 100%. Va comunque bene così, anche se spero di migliorare ancora. Più completo? Sì, quello sicuramente. Ringrazio tanto l’Empoli di questo. Mister Sarri e mister Giampaolo, due allenatori che mi hanno dato tantissimo“.
Il rigore contro il Frosinone c’era? “Sì. Lì per lì pensavo di essere in vantaggio. Anche rivedendolo a casa ho pensato di essere in vantaggio, ma ho sbagliato io ed è stato più furbo l’attaccante del Frosinone“.
Pur essendo un terzino provi spesso la conclusione: “Sto allenando anche il destro, la sensazione di far gol penso sia una delle cose più belle. Quella sensazione mi manca, ma se la squadra vince o fa bene a me sta bene lo stesso“.
Contro la Roma sarà duello contro Salah: “Devo essere concentrato per 90 minuti, contro queste squadre se abbassi la guardia per un istante ti fanno male. Bisogna essere bravi a non farli giocare. Tatticamente questa partità sarà fondamentale, se saremo messi bene in campo possiamo portare a casa un risultato importante“.
Un grande stimolo affrontare queste grandi sfide: “Sì, è una grandissima soddisfazione. Sono quelle partite che sognavi da bambino e che vedevi in tv. Pensavo che magari un giorno volevo anche io giocare io quelle partite e adesso sta accadendo“.
Questi 34 punti bastano all’Empoli? “Lo stato d’animo è buono come negli anni precedenti, però siamo arrabbiati perché una volta che ti trovi con quella classifica vuoi sempre di più e fare più punti. Il nostro obiettivo fino alla fine del campionato sarà quello di continuare a stupire“.
Conosciamo meglio Mario Rui: “Gigi Cagni mi ha proposto all’Atletico Madrid? Non me ne aveva mai parlato. Un giorno dopo l’allenamento mi disse che aveva parlato con un suo amico della mia situazione, ma senza dirmi altro“.
La statura fisica pensi che ti abbia penalizzato? “Adesso no, perché se si sta bene in campo e si lavora bene tatticamente anche se non hai centimetri puoi contrastare attaccanti alti anche un metro e novanta“.
Chi è organizzato ha sempre una marcia in più: “Una squadra organizzata ha già il 50% del gioco fatto, se poi metti anche 3 o 4 giocatori che fanno la differenza porti la partita a casa“.
Alla Nazionale ci pensi mai? “Ho fatto tutte le giovanili, dall’Under 15 all’Under 21. Ho un po’ girato in Serie B e non sono mai stato chiamato. Dopo un anno e mezzo di Serie A a livelli comunque buoni adesso spero davvero nella chiamata. Individualmente è una delle selezioni più forti. Anche nel mio ruolo c’è Coentrao e un 92 che gioca in Francia di cui si parla molto bene”.
Il tuo arrivo in Italia da giovanissimo? “Stavo facendo le mie prime esperienze da professionista. Ero in scadenza col Benfica, ho fatto il mio campionato e sono andato in Colombia per fare il Mondiale con l’Under 20. Da lì mi ha chiamato il Parma e sono arrivato in Italia“.
L’impatto con Empoli? “Mi sono trovato benissimo fin da subito. E’ stato fin troppo facile: sin dal primo giorno ho sentito la voglia dei compagni di conoscerti e lasciarti a tuo agio. Lo hanno fatto con me come con chiunque sia arrivato“.
Maurizio Sarri che allenatore è stato per te? “Mi ha dato tantissimo. Si vede negli occhi di tutti. Sono arrivato da terzino, dando forse più importante alla fase offensiva. Il mister mi ha aggiustato e lo ringrazierò sempre per quello che mi ha dato“.
Mister Giampaolo invece? “Sarri era più emotivo, Giampaolo è più calmo, ma entrambi sanno cosa dirti nei momenti giusti e darti qualcosa in più nei momenti in cui hai bisogno“.
Vi aspettavate di fare questo campionato? “All’inizio la vedevo un po’ più difficile. Allenatore nuovo, altre idee, altri giocatori. Tutti dicevano che noi senza Sarri non potevamo andare da nessuna parte, anche dopo un pre campionato che non è andato benissimo. Penso che la squadra si più forte e compatta quest’anno, abbiamo anche più alternative“.
Sul futuro: “Non ci penso. A Empoli sto benissimo, io e la mia famiglia siamo tranquillissimi. Voglio fare un grande finale di stagione, poi si vedrà più avanti come andranno le cose”.
Le voci sul rinnovo? “Non mi hanno dato più di tanto fastidio. I giornali li leggo poco, leggo quelli portoghesi perchè mi fanno avvicinare a casa. Era dal ritiro che stavo trattando il rinnovo, era solo questione di tempo: la firma sarebbe arrivata e così è stata“.