La difesa dell'Empoli: Skorupski, Camporese e Laurini (foto Empolichannel.it)


Per carità, se alla fine di agosto avessero detto a un qualsiasi tifoso azzurro che alla 24^ giornata i punti dell’Empoli sarebbero stati 34 lui avrebbe risposto: “ditemi dove devo firmare”. E infatti Maccarone e soci stanno andando oltre le più rosee aspettative, basti pensare che nelle ultime 18 giornate sono arrivate soltanto 4 sconfitte, peraltro rimediate contro Roma, Juventus, Inter e Napoli.

Il problema è che il campionato rischia di dire poco o nulla da qui alla fine. La salvezza, conquistata con merito e con larghissimo anticipo, è soltanto una questione di tempo e matematica, mentre l’Europa, distante adesso 6 punti, sembra comunque ad appannaggio di altri.

L’Empoli del girone di ritorno è molto simile a quello dell’anno passato: non perde, ma nemmeno vince. Semplicemente pareggia. Bene così, direbbe qualcuno, e in effetti ha ragione Giampaolo quando invita a non scordarsi la dimensione in cui si muovono gli azzurri. Il guaio è che sono stati loro ad abituarci bene e quindi è lecito chiedersi se davvero questa squadra possa fare qualcosa in più della semplice salvezza.

Nessuno chiede la luna, ma almeno il brivido della lotta quello sì. Un Empoli che rimane in scia del sesto posto e che si gioca fino alla fine la possibilità di conquistare un sogno eviterebbe il rischio di vivacchiare fino alla 38^. Qualcuno penserà che incrociare le braccia e guardare gli altri che si scannano è comunque un gran bel vedere rispetto a lottare nei bassifondi fino all’ultima giornata. Su questo nessun dubbio, ma è anche vero che i brividi più belli sono quelli che derivano da una vittoria al 90° piuttosto che da un 3-0 dopo 20 minuti.

Pretendere di più da questa squadra sarebbe però una mancanza di rispetto nei confronti di Giampaolo e la sua truppa. C’è semmai la speranza, o meglio l’auspicio, che quest’Empoli sappia almeno giocarsela, perchè regalare emozioni vuol dire inseguire un obiettivo e quello principale, cioè la salvezza, sta probabilmente un po’ strettino alla squadra più bella vista in oltre 90 di storia azzurra.