Marco Giampaolo ha parlato alla vigilia della sfida col Torino. “Partita più difficile in questo momento, il Torino è una squadra forte. Può ambire a zone di classifica nobili, ha giocatori forti ed è guidata da uno dei migliori allenatori sul panorama nazionale. In più ha un modo di stare in campo che per noi può essere fastidiosa. Dovremo trovare il miglior Empoli”.
Il Toro. “Le pressioni dipendono dal fatto che la squadra è forte ed ha qualche punto in meno. Le aspettative sono alte, ma sono giustificate perché il Torino ha numeri. Non sono una squadra di pulcini bagnati, noi dovremo tirare fuori la migliore prestazione”.
Le difficoltà dei granata. “Il Torino palleggia molto bene dietro, loro sono forse i più bravi a fare questo in Italia. Se non pressi bene spendi molto e rischi di bruciarti, non entro in discorsi tattici ma la chiave è quella”.
La formazione. “Ancora non ho deciso, sicuramente giocheremo in 14. Cambio se vedo qualcuno affaticato, non è la terza gara in una settimana”.
L’Inter. “La perfezione è il primo limite e non esiste. Abbiamo fatto cose buone, altre meno. Abbiamo sbagliato qualcosa sul piano collettivo, forse non siamo stati molto intensi sul pressing. Però considerando che era la prima dopo 20 giorni il mio giudizio era e resta positivo”.
La rabbia. “Era riferito all’uscita dalla partita con l’insoddisfazione per il risultato negativo con l’Inter. Dovremo esserlo anche a Torino per tirare fuori una partita seria, esserlo anche in allenamento vuol dire che c’è attenzione”.
L’ambizione. “Rispettare la classifica vuol dire giocare le partite nel modo giusto. Con l’Inter lo abbiamo fatto e vorrei che fosse così anche a Torino, cerco una prestazione impegnata”.
Mchedlidze. “Dobbiamo aspettare che lui rientri in pianta stabile, vederlo allenare e poi trarre un giudizio”.
Il girone di andata. “Bilancio positivo che ci mette in una condizione di responsabilità, dovremo essere bravi a mantenerla. Sono contento che sia il miglior bottino della storia dell’Empoli, ma è un risultato parziale che dovremo poi giudicare alla fine. Non sai mai cosa può succedere, pensiamo a scandire le cose di volta in volta”.
La mentalità. “Dobbiamo essere bravi a non fare retorica, il senno di poi è sempre sbagliato. Giudichiamo le partite di volta in volta, lasciamo da parte le frasi fatte. Dobbiamo giocare bene, punto”.