Francesco Ghelfi (foto Empolichannel.it)


L’amministratore delegato azzurro Francesco Ghelfi ha parlato a gianlucadimarzio.com del nuovo stadio. Lo ha fatto dopo la conferenza di fine anno del sindaco Barnini in cui si parlava appunto del rifacimento del Castellani. “Più che un sogno – ha detto Ghelfi – è un’opportunità che andrà oltre il 2016 perché ci vorrà un po’ di tempo. C’è da condividere questo percorso con l’amministrazione comunale, vogliamo e dobbiamo farlo insieme. Chiaramente ci saranno degli ostacoli, ma tutto nel rispetto delle leggi e nella massima trasparenza”.

Un commento anche sugli studi di fattibilità consegnati al Comune. “E’ un’idea che nasce da un po’ di sogni, di pensieri che tra l’altro inizialmente vedevo molto lontani dalla nostra realtà e dalle nostre possibilità. Poi invece pian piano mi sono entrati nella testa, ho analizzato la fattibilità di questo progetto, ho immaginato e concretizzato i costi e visto come affrontarli: tutto sommato credo che i numeri ci siano. Questo fornisce alla città anche un’opportunità secondo me, a prescindere da uno stadio che ci riempirebbe di orgoglio: ci metterebbe all’altezza dei migliori, ci darebbe un aiuto tecnico, ci porterebbe qualche punto in più… Sarebbe uno stadio che vivrebbe sempre, legato ovviamente ad un progetto di sviluppo commerciale. L’impianto rimarrebbe comunale, in convenzione per 49 o 99 anni alla società e poi tornerebbe al Comune”.

Si parla anche del completamento del Centro Sportivo di Monteboro… “Verrà completato entro la fine della stagione, l’ultimo step è un “albergo” – racconta Ghelfi – a disposizione della prima squadra per i ritiri estivi e pre-partita. Poi ci sarà un ristorante-pizzeria, altri spogliatoi, etc. Vorremmo fare anche un altro campo che ci mancherebbe per aver completato l’opera. Se riusciamo a fare tutto queste cose portiamo l’Empoli ad un livello eccezionale, direi fra le prime dieci in Italia”. Sogni, o meglio opportunità. Che si concretizzano con il messaggio di Francesco Ghelfi ai tifosi dell’Empoli per il 2016: “Continuare a fare calcio solo con la filosofia degli ultimi anni: proporre calcio, senza mai pensare di distruggere il gioco degli altri. La strada tracciata è quella giusta, non soffriamo di vertigini: fare bene porta consapevolezza”.

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