Massimo Maccarone è stato ospite di Radio Lady durante l’appuntamento di oggi, giovedì 12 novembre, di ‘Incontro Azzurro – l’Empoli in Diretta’. Ai nostri microfoni ha voluto ricordare anche Antonio Bassi, scomparso questa mattina: “Lo conoscevo dal 2000, la prima volta che sono arrivato a Empoli. Lascia un grande vuoto, era una persona che tutti i giorni era al campo con noi. Era anche un grande amico di Daniel Hackett e mi diceva sempre che voleva andare a vedere una partita, poi purtroppo non è potuto succedere“.
La gara contro la Juventus si era indirizzata bene poi: “Eravamo partiti col piede giusto: siamo passati in vantaggio e abbiamo tenuto bene il campo. Il primo gol è arrivato dopo un batti e ribatti, il secondo l’ennesima rete sugli sviluppi di un corner. Dobbiamo lavorare tanto su questo aspetto. La rabbia è rimasta perché non era la Juventus degli altri anni“.
Un buon inizio di stagione per l’Empoli: “Siamo partiti meglio dell’anno scorso a livello di risultati, ma dobbiamo migliorare perché ci sono tanti elementi nuovi nella rosa come il mister. Il campionato è più equilibrato, ce la possiamo giocare con tutti, ma ottenere la salvezza sarà comunque difficile. Dobbiamo dare il massimo“.
Maccarone chiuderà la carriera a Empoli: “Si chiuderò la carriera qui, è quello che ho sempre detto ed è quello che voglio fare. Ancora comunque manca tanto..”
Quello stemma sul petto quanto spinge Maccarone a dare il massimo: “L’Empoli è contato tanto per me: quando son tornato qui stavo decidendo quasi di smettere. Dopo il momento vissuto con la Samp non avevo più determinati stimoli. Tornando qui ho ritrovato quella voglia e quella stima per giocare per questa città“.
La prossima partita è il Derby: “Davanti abbiamo quella partita, per Empoli è una partita speciale sopratutto per i nostri tifosi. Ai ragazzi arrivati quest’anno ho provato a cercare di fargli capire l’importanza di questa partita“.
I viola hanno cominciato benissimo la stagione: “La Fiorentina è partita forte, sorprendendo già dalla preparazione estiva. Stanno facendo un grandissimo campionato. Sousa è stato un grande giocatore e si sta dimostrando un grandissimo allenatore“.
Come giudicate questo inizio di stagione? “Siamo soddisfatti a metà: nel gruppo c’è grande entusiasmo, ma siamo consapevoli di aver buttato via dei punti. In alcune partite potevamo fare meglio. Questo è un bene perché la squadra pensa soltanto a migliorare“.
Tanti nuovi giovani: “I nuovi giocatori si sono calati bene nella realtà: sapevano di trovare una squadra con un certo tipo di gioco. Sui calci piazzati dobbiamo stare molto più attenti: l’anno scorso magari eravamo noi a segnare più gol su queste situazioni“.
L’esperienza inglese: “Mi ha formato come uomo. Ho imparato una cultura diversa, un modo di essere allenato diverso a livello calcistica. Lì la cultura sportiva è molto diversa dalla nostra. In Inghilterra fino alla fine non devi mai mollare e quello spirito io l’ho preso lì“.
Il nuovo mister Marco Giampaolo: “E’ uno che pensa e parla molto di calcio. Quando ho saputo che arrivava il mister ci ho sperato. Fase offensiva? I meccanismi non so cambiati tantissimo, lui prepara benissimo la partita e ti dice perfettamente cosa devi fare. Non i tanti ce l’hanno questa capacità“.
Sul compagno di reparto Pucciarelli: “Manuel fa un grandissimo lavoro, si sacrifica tanto. Spesso torna sulla fascia per fare il terzino. Per il modo di giocare che ha è difficile fare al meglio entrambe le fasi e a volte capita che non è lucido sotto porta. Gli dico sempre che a volte fa delle corse inutili perché è troppo generoso. Se migliorerà sotto questo aspetto avrà un grande futuro“.