Da dire c’è che il cammino intrapreso dall’Empoli in questo campionato è stato decisamente altalenante, come è giusto e naturale che sia per una squadra che deve salvarsi. Tre vittorie, un pareggio e cinque sconfitte. I punti sono tre in più rispetto a quelli ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno, ma questo conta fino a un certo punto. Se qualcuno, nelle scorse settimane, ha storto il naso è sostanzialmente per un paio di motivi: il primo sono state le sconfitte contro quelle che vengono considerate dirette concorrenti (Chievo, Atalanta e Frosinone), il secondo è che un anno fa i presupposti che accompagnavano la squadra di Sarri erano diversi.
L’Empoli e il suo ambiente avevano l’entusiasmo tipico di chi torna in serie A dopo tanti anni, la squadra perdeva poco e pareggiava molto e soprattutto mostrava sempre un gran bel gioco. Gli azzurri di Giampaolo, invece, sono forse meno dirompenti e spumeggianti rispetto a quelli dello scorso anno, ma hanno una dote che l’Empoli di Sarri aveva trovato solo nel girone di ritorno: la concretezza. Senza contare che Giampaolo trova i risultati ruotando gli uomini, a testimonianza di un gruppo molto ben assortito, mentre Sarri aveva i suoi e solo con quelli andava avanti.
Se questo sarà sufficiente per salvarsi ancora non è dato saperlo, certo è che la battaglia è aperta e coinvolge squadre che forse non ci aspettavamo. L’Hellas Verona, che ancora non ha vinto una partita, ieri ne ha presi 4 a Genova con la Samp e mostra tanti, tantissimi problemi. L’Udinese ha battuto il Frosinone, ma ha faticato, mentre il Bologna, che vinto a Carpi all’ultimo minuto, non ci aveva messo mano fino all’espulsione di Lollo e anche con un uomo in più per tutto il secondo tempo ha faticato a imporsi. Lo stesso Carpi, poi, ha una buona squadra, ma nulla che impressioni. E il Genoa? Quello visto a Empoli va per forza inserito nel novero delle squadre che lotteranno per non retrocedere.
Nonostante tutto, quindi, gli azzurri sono pronti a giocarsela e forse ha ragione Giampaolo quando dice che conviene essere orgogliosi di questa squadra. L’Empoli se la sta giocando e probabilmente se la giocherà fino alla fine: questo, se pensate alla realtà in cui siamo, non è già abbastanza?