Brenda Barnini


Il sindaco di Empoli Brenda Barnini è stata intervistata questa mattina, lunedì 24 agosto, dalla giornalista di RAI TGR Toscana Sara Meini in merito alla vicenda del progetto di nuovo stadio e alla contestazione dei tifosi dell’Empoli al ‘Castellani’, ieri sera in occasione della gara di campionato contro il Chievo Verona. Ecco le parole del sindaco stasera nell’edizione delle 19.30.

“I tifosi vanno ascoltati senza dubbio perché esprimono il loro amore per la nostra squadra e questo non è in discussione da parte di nessuno. Dopo di che io penso che sulla vicenda del progetto di rifacimento del ‘Castellani’,  avanzata così come tale dalla società ci sia molto da discutere. E probabilmente i tifosi hanno ascoltato una sola parte. A me sta a cuore che la squadra continui a giocare a Empoli. Il progetto che ci è stato presentato risulta insufficiente. Ci siamo visti il 29 luglio e lui (il presidente Fabrizio Corsi) mi ha presentato una bozza del progetto. Ho detto che la bozza poteva interessarci e che sicuramente ne potevamo discutere. Ma ho detto anche che, così come ideata, era carente in tante parti. Tra queste quelle che balzava di più agli occhi era la mancanza della pista di atletica all’interno della nuova struttura. Mi è stato risposto che era stato previsto un contributo di 500mila euro per realizzarla altrove. Però purtroppo i conti non tornano e quando si parla di queste cose bisogna rincorrere non solo i sogni ma anche la dura concretezza della fattibilità economica”.

Il Comune sarebbe disponibile ad aiutare l’Empoli a fare uno stadio nuovo?

“Il Comune è assolutamente disponibile tant’è che nei giorni successivi ho ribadito anche che noi potremo valutare l’opzione di una nuova area da destinare completamente al nuovo stadio dell’Empoli, un’area conosciuta dagli empolesi, ovvero l’area della Viaccia. Corsi ha ribattuto a questa mia proposta che si trattava di una ‘bischerata’, detta alla empolese. Io credo che sia arrivato il momento, se davvero abbiamo a cuore la voglia di rifare lo stadio e non altro, di mettersi a sedere e di cominciare a discutere seriamente”.