La cosa buona è che tutti, in questa vicenda, hanno giocato a carte scoperte. Quando l’Empoli ha presentato il progetto del nuovo stadio non ha usato mezze misure, mettendo sul piatto un’idea moderna e rivoluzionaria, un impianto bellissimo che potrebbe dare lustro non soltanto alla società e alla squadra, ma bensì all’intera città. Fabrizio e Rebecca Corsi, ma anche l’ad Ghelfi, hanno parlato chiaro: c’è il progetto e ci sono i soldi. L’Empoli è pronto a costruire il nuovo Castellan e a consegnare una pista di atletica alla società locale in un’altra zona della città. Al tempo stesso porterebbe investitori esterni con la conseguente realizzazione di un supermercato e di un negozio di elettronica.

Anche il Comune però ha parlato chiaro: la pista di atletica verrà rifatta all’interno del Castellani. Se l’Empoli vuole un nuovo stadio può costruirlo altrove. Il sindaco Brenda Barnini è stata irremovibile, fornendo pochissimi margini di trattativa. Ma perchè dal primo cittadino è arrivato un no così secco di fronte alla proposta di un privato che si dice disposto a mettere sul piatto 11 milioni da investire per la squadra che rappresenta la città nella massima categoria del calcio italiano?

Il sindaco c’è probabilmente rimasto male perchè la presentazione del progetto stadio, da parte dell’Empoli, è arrivata a metà agosto ed è stata interpretata come un fulmine a ciel sereno. L’amministrazione aveva avuto un colloquio con la società azzurra, ma non immaginava che il club l’avrebbe messa con le spalle al muro presentando il progetto ai tifosi. In via del Papa, tanto per esser chiari, hanno probabilmente letto questa conferenza stampa come un tentativo di mettere il sindaco in una posizione di svantaggio rispetto alla società. Pensiamoci bene: l’Empoli fa lo stadio di tasca sua e costruisce la pista altrove. In più crea posti di lavoro e rende moderno e funzionale un impianto che adesso è tra i più scomodi d’Italia e che nel 2018 potrebbe non essere più a norma per gli standard dei campionati professionistici. Come si può dire di no a un’opportunità del genere?

Eppure il sindaco lo ha fatto e accanto ai motivi descritti in precedenza, che nonostante tutto sembrano marginali, ce ne sono altri un po’ più sostanziosi. Sulle pagine dei giornali l’amministrazione ha detto che un’eventuale diatriba Coop-Conad è una chiacchiera da social network, ma il peso specifico e politico che Unicoop ha sul territorio è un dato di fatto e considerando certi precedenti del passato non sarebbe la prima volta che aziende della grande distribuzione vanno incontro a un muro di gomma quando provano a investire sul territorio. Un tempo qualcuno disse: “A pensar male si fa peccato, ma spesso…”. Beh, ci siamo capiti.

E poi c’è la questione pista: del suo rifacimento si parla da anni, la Barnini l’ha promessa in campagna elettorale e adesso sembra pronta a venirne a capo. Non può tornare indietro, anche perchè è precisa intenzione della Toscana Atletica Empoli quella di avere il suo impianto all’interno del Castellani.

Il problema, se è vero che quello dell’Empoli è solo un progetto su carta, è che per la pista ci sono alcuni documenti (peraltro non definitivi…) ma mancano i soldi. Non è insomma troppo tardi per avviare un dialogo tra le parti, perchè le soluzioni esistono e possono essere trovate. Questo accadrebbe in un mondo ideale, ma gli scenari che si stanno delineando a Empoli sembrano diversi. Se tra società e Comune non dovesse avviarsi un dialogo si rischia la cosa peggiore quando si tratta di progetti da portare avanti: lo stallo. E’ quello che potrebbe capitare da qui a poco, quando il clamore mediatico andrà pian piano affievolendosi e le vicende del campionato prenderanno il sopravvento.

Non si avvertono insomma buone sensazioni, senza considerare, in tutto questo, che sui muri della città continuano a comparire scritte contro il sindaco Barnini. Non è affatto una bella cosa…