Marco Giampaolo


Marco Giampaolo è stato scelto dalla dirigenza azzurra per proseguire nel lavoro interrotto da Maurizio Sarri. Una scelta di continuità? Forse. Sono molte le similitudini che sembrano accomunare il due tecnici, almeno a quanto ha raccontato Mauro Maffezzoni, giornalista di Cremona1TV ai microfoni di Radio Lady, durante Incontro Azzurro.

Rilancio. “Giampaolo a Cremona si è rilanciato – ha detto Maffezzoni – ha preso la squadra in fondo alla classifica di Lega Pro e l’ha condotta ad una salvezza tranquilla”. Giampaolo ha voluto fare un passo indietro, la Lega Pro, per farne tre avanti: la profezia si è avverata con triplo salto fino alla Serie A. Ma che tipo allenatore è Giampaolo? “Un uomo di campo, schietto psoegue Maffezzoni – È una persona di poche parole, ma in sei mesi ha ottenuto la stima dei giocatori, dei collaboratori e dei tifosi”.

Modulo. Se Sarri è stato un fondamentalista del suo modulo, non snaturando praticamente mai il suo 4-3-1-2, Marco Giampaolo invece prova a modellare il materiale a disposizione: “A Cremona è arrivato che la squadra giocava con il 4-3-3. Lui, con la rosa a disposizione, ha preferito impostare un 3-5-2 – prosegue Maffezzoni – Per lui ci sono poche vere ali in Italia. Vuole che gli esterni attacchino e difendano”. Nessun modulo preferito, si lavora col materiale a disposizione. E si prova a ritagliare nuovi ruoli intorno ai giocatori con delle potenzialità.

Giovani. A Empoli il vivaio è uno degli elementi caratterizzanti e il suo apporto fondamentale alla sopravvivenza. “Giampaolo pesca dal settore giovanile della squadra dove si trova – racconta sempre Maffezzoni – Quest’anno hanno debuttato tanti giocatori della Beretti e tanti giovani volevano rimanere se fosse rimasto il tecnico”. Ma non è l’età a farti giocare con Giampaolo: l’abruzzese sceglie sempre “chi sta meglio: con lui gioca sempre il più in forma”.

Giorgio Galimberti