Carmine Esposito l'ultima volta sotto la Maratona (foto Empolichannel.it)


Ricordi di un Empoli che non c’è più, ma che ha regalato emozioni uniche ai tifosi azzurri nel triennio che portò la società dalla Serie C alla Serie A. “Ho provato una grandissima emozione questa sera”. Così Carmine Esposito ha commentato a caldo la sua gara d’addio, RicordiamoC1, ai microfoni di Radio Lady. Lacrime, gioia e tantissime emozioni questa sera allo stadio Carlo Castellani: “Ringrazio tutta la gente che è venuta questa sera a partecipare a questa festa, che tra l’altro è un’occasione per fare del bene“. Sono stati più di mille i tifosi accorsi allo stadio per vedere un’ultima volta una generazione calcistica azzurra che ha lasciato un segno indelebile nella storia di questa squadra. Da vero calciatore Esposito non ha mai smesso di pensare al profumo dell’erba del terreno di gioco: “Sognavo di tornare in campo, sono uno che vive di ricordi. Volevo correre un’ultima volta sotto la maratona e per questo mi sono commosso“. Una gioia, quella corsa verso i tifosi, condivisa con tutta la famiglia scesa in campo insieme a lui. Un pensiero particolare di Carmine Esposito però va sopratutto ai tanti ex compagni di squadra accorsi: “Ringrazio tutti i ragazzi e tutti i giocatori che sono venuti: non ho dovuto nemmeno insistere. L’Empoli di quegli anni era un gruppo di amici e il Castellani io lo considero come una seconda casa per me”. In campo Esposito non si è fatto certo attendere: nel triangolare è rimasto all’asciutto nella prima sfida, ma nella seconda, quella decisiva, ha sfoderato una tripletta con la quale ha permesso alla sua squadra, guarda caso la RicordiamoC1, di vincere il torneino. Gli ultimi tre colpi di Carmine Esposito, le sue ultime tre esultanze davanti al tutto il pubblico azzurro. “Io anche se sono napoletano e vivo a Bologna, ma ormai sono profondamente legato a Empoli. Questa gente oggi mi ha regalato un atto di stima meraviglioso. – Così ha parlato al termine del triangolare Carmine Esposito – Ho avuto i brividi sotto la maratona, non ci ho dormito un mese sperando in questa situazione. Ho provato emozioni indescrivibili stasera, sono riuscito a far riunire 60 amici che non vedevo da 17 anni. Il vizio del gol? quello purtroppo fa parte del mio DNA“.