L'Empoli corre sotto la Maratone per festeggiare la vittoria (foto Empolichannel.it)


di Tommaso Carmignani

30 agosto 2014. Maurizio Sarri, nel pre-gara di Udinese-Empoli, sceglie queste parole: “Inizia il viaggio verso l’ignoto. Non sappiamo dove porterà, ma ci proveremo”. Il percorso in auto verso lo stadio Friuli è un misto di adrenalina e incognite. Ci chiediamo dove l’Empoli possa arrivare, ci chiediamo, ma non lo sappiamo, se questa squadra potrà ripetere anche in serie A quello che ha fatto in B. Il gioco, i gol, lo spettacolo, insomma ci siamo capiti. Totò Di Natale, in un tempo e mezzo, ci rifila due sberle e sotto una pioggia battente ce ne torniamo a casa con alcuni colleghi di Udine che ci dicono: “Speriamo di rivederci l’anno prossimo, la vostra è una squadra simpatica”.

Sì, ci rivedremo, soltanto che allora non lo sapevamo e quindi rispondiamo con un sorriso a denti stretti. “Già, speriamo”. Due settimane dopo l’Empoli perde anche con la Roma, poi alla terza giornata strappa un pari prezioso, ma non certo esaltante, contro il Cesena. La serie A è una brutta bestia e gli azzurri lo scoprono sulla loro pelle, ma la strada è lunga e il lavoro procede nel migliore dei modi. Il primo tempo della gara col Milan, che finirà 2-2, ci dice che gli uomini di Sarri se la possono giocare, l’1-1 col Chievo e il 3-0 interno col Palermo, prima vittoria dell’era Sarri in serie A, ci confermano che la salvezza non è una chimera.

L’Empoli corre e sbuffa, si diverte e fa divertire. Il pubblico è soddisfatto, i giocatori iniziano a pensare che questa serie A, in fondo, non è poi così indomabile. Il momento più difficile, però, arriva dopo l’1-1 col Genoa. Al Castellani si presenta il Cagliari di Zeman e sono 4 sberle in 45 minuti, poi il Sassuolo e infine la Juve. Tre sconfitte che fanno riflettere, ma che – lo scopriremo poi – segneranno l’inizio della scalata.

Con la Lazio in casa arriva la prima grande impresa, poi il successo esterno a Parma. Nel viaggio di ritorno dal Tardini sbagliamo strada tre volte: ci siamo distratti nel parlare di come l’Empoli, adesso sì, abbia tutte le carte in regola per salvarsi. Con l’Atalanta in casa finisce 0-0, ma è un dominio. A Napoli, dopo un 2-2 che lascia l’amaro, saliamo in taxi per tornare alla stazione e il simpatico tassista quasi si scusa per il pareggio che gli uomini di Benitez hanno ottenuto senza meritare. Ci fa i complimenti per la squadra, gli diciamo che in campo non andiamo noi ma promettiamo di girare il suo pensiero ai diretti interessati. Non crede alle sue orecchie quando gli spieghiamo che Empoli è tre volte più piccola del quartiere dove si trova il San Paolo. 

Ancora uno 0-0 col Torino, poi un pari che sa di vittoria nel derby con la Fiorentina. In casa col Verona finisce nuovamente a reti inviolate e si comincia a parlare di un Empoli che ha il problema del gol, ma la media punti è buona e la salvezza rimane alla portata. Il ko con la Sampdoria non fa male, quello con l’Udinese, dopo un altro 0-0 interno con l’Inter, invece sì. Ma l’Empoli è vivo e ormai ha preso padronanza dei propri mezzi. I giocatori si sono guardati in faccia e detto sì, l’impresa è fattibile. 

In Coppa con la Roma il grande furto: se passate per la Capitale e dite che siete di Empoli, qualcuno vi chiederà ancora scusa. In campionato, sempre coi giallorossi, finisce 1-1, ma sono sempre gli azzurri a farla da padrone. Siamo ormai nel mese di febbraio e quelli che a inizio anno sorridevano pensando che in serie B ne andranno due oltre l’Empoli adesso non ridono più. Big Mac e soci sono sulla bocca di tutti e Sarri è il nuovo demiurgo del calcio italiano.

Maccarone si scatena con l’incedere del Generale inverno, il mercato ci riporta Saponara e le urla che troppo spesso nel girone di andata ci erano rimaste strozzate in gola adesso rimbombano in cuffia. Cesena, Chievo e Sassuolo vanno ko al Castellani, fuori arrivano i pareggi con Milan e Palermo, dove voliamo su un aereo carico d’azzurro. Che questo è l’anno giusto lo si capisce a Cagliari: partita recuperata a 10 secondi dalla fine e tanti saluti ai sardi. Nel calcio si sa, un pizzico di quello non guasta…

Il ko con la Juve ci fa poi arrabbiare, quello con la Lazio lo prendiamo come un incidente di percorso. Peccato per i pareggi con Parma e Atalanta, ma quando arriva il momento di chiudere il conto l’Empoli alza la voce. Vittoria col Napoli, vittoria a Torino.

E’ fatta, signori. E il bello è che non è ancora finitA…