Sarà nella giornata di oggi, o al massimo domani, che la società dell’Empoli riceverà una risposta sul ricorso avanzato contro la giornata di squalifica inflitta a Tonelli. La decisione è stata presa dal giudice sportivo per le presunte minacce nei confronti di Denis ritenute ‘gravemente intimidatorie’.

Ma su cosa verte il ricorso? Basta leggere il comunicato ufficiale per capire che nel testo c’è qualcosa che stona. Viene infatti riportata chiaramente la frase che Tonelli avrebbe rivolto nei confronti di Denis (“ti ammazzo a te e a tutta la tua famiglia”) ma non viene specificata la fonte come invece il giudice sportivo è solito fare.

Anche nel caso delle cinque giornate inflitte a Denis non si specifica chi abbia visto il cazzotto, ma sappiamo che erano presenti sia la procura federale che la Digos perchè chi lo ha detto, cioè l’Empoli, non è stato smentito da nessuno. Le accuse di Marino, di Denis e del  procuratore dell’argentino (“è stato minacciato di morte davanti alla sua famiglia”) sono invece state smentite da Tonelli con un post su Facebook.

Cercando di rimanere equidistanti da entrambe le parti e senza prendere per oro colato le parole dei diretti interessati, la domanda che viene in mente è: chi ha sentito queste frasi, semmai ci siano state? Le ha sentite l’arbitro o uno dei suoi assistenti? Forse, ma allora perchè Tonelli non è stato espulso al termine della gara? Parole così sono punibili col cartellino rosso anche alla fine della partita. Le ha sentite la procura federale? Forse, ma anche in questo caso non viene specificato.

Abbiamo poi notato un’altra contraddizione: Marino ha detto che le minacce a Denis sono arrivate nel tunnel, ma Carli, nella conferenza stampa di ieri, ha assicurato che quando l’attaccante è rientrato (si era fermato per l’intervista con Sky) Tonelli era già negli spogliatoi. La versione è avvalorata dal comunicato ufficiale, che specifica come la presunta minaccia sia avvenuta nel recinto di gioco. Per chi non lo sapesse, il recinto comprende il terreno di gioco e il campo per destinazione inclusa l’eventuale pista di atletica (che a Bergamo non c’è). Termina quindi dove iniziano le recinzioni: il tunnel che porta agli spogliatoi non ne fa parte. Solita domanda: chi avrebbe sentito queste parole? La procura federale si trova dietro le panchine, possibile che  abbia captato le frasi di Tonelli da lì? E gli arbitri? Si torna al discorso di prima: se lo hanno sentito perchè non lo hanno espulso?

Tante, forse troppe domande ed è per questo che l’Empoli ha presentato ricorso. Se sarà possibile dimostrare con certezza assoluta che il difensore ha minacciato Denis con quelle parole la sensazione è che la squalifica non verrà tolta, altrimenti rimane ancora una speranza di vederlo in camp0 giovedì sera contro il Napoli.