
Mirko Valdifiori, il giorno dopo. Il centrocampista azzurro è rientrato dagli impegni con la nazionale di Conte, dove è stato grande protagonista. Si è allenato a parte e poi ha nuovamente parlato di quello che è successo. “L’emozione c’è ancora, stanotte ho dormito poco. E’ stata una serata stupenda – dice il giocatore – un sogno che ho inseguito a lungo. Per un giocatore è un prestigio assoluto indossare la maglia dell’Italia, ma da domani si pensa alla Juventus”.
Le parole di Conte. “Fanno piacere, ma il suo attestato di fiducia me lo aveva dato concedendomi la possibilità di scendere in campo dall’inizio contro l’Inghilterra. A darmi la spinta sono state le sue parole in conferenza stampa: ha sempre detto che avrebbe valutato il campo e quindi anche i giocatori che militano nelle squadre che non sono di alta classifica possono sperare nella chiamata”.
Sarri. “Mi ha fatto i complimenti e mi ha detto di aver visto il giocatore che conosce. Sono stato avvantaggiato perchè le idee tattiche di Conte sono molto simili a quelle di Conte”,
Marcatura ‘speciale’. “Mi ha fatto effetto ritrovarmi davanti un giocatore come Rooney. Quando sono andato a pressarlo e ho visto il nome sulla maglietta è stata un’emozione, ma poi non ci ho pensato”.
L’inno nazionale. “Bello cantarlo insieme a 30mila persone. Ti dà quel senso di appartenenza alla nazione che è davvero speciale. In Italia ci sono problemi e tensioni, ma quando suona l’inno di Mameli ci stringiamo tutti in un grande abbraccio”.
I complimenti. “Me ne sono arrivati tanti, specialmente dalla mia famiglia. Un messaggio che mi è piaciuto è stato quello di Riccardo Nacci, perchè mi ha detto che suo fratello avrebbe gioito molto per il mio esordio. Dedico questa soddisfazione a lui e ai miei due nonni”.
Gli amici. “Mi hanno seguito e mi hanno fatto i complimenti. Mi hanno fatto piacere anche le parole del sindaco del mio paese, Russi, che ha detto che sono un orgoglio per tutti da quelle parti”.
I consigli. “In una partita così delicata è stato bello trovare giocatori che mi hanno dato una mano come Buffon, Bonucci e Chiellini. Prima della partita avevo tanti pensieri, è stato divertente trovarsi con Eder e Soriano e scherzare sul fatto che anni fa eravamo tutti insieme a Empoli e ora abbiamo esordito in nazionale”.
Verso la Juventus. “Andremo a Torino con la massima umiltà. Loro sono fortissimi in casa, ma abbiamo la consapevolezza che se giochiamo da squadra possiamo mettere in difficoltà anche loro. Le partite sono tutte da giocare e noi la prepareremo nei minimi dettagli come abbiamo sempre fatto”.
Il futuro in nazionale. “Uno deve sempre porsi degli obiettivi perchè ti spingono a dare qualcosa in più. Non devo farmi prendere dall’entusiasmo e avere equilibrio: questo è stato un passo importante per me, ma ora devo confermarmi perchè nel calcio si guarda sempre avanti e mai indietro. Il filo è sottile e io devo rimanere sul pezzo”.
Rammarico. “Qualcuno ha percorsi più brevi, io sono maturato più tardi e forse ci ho messo anche del mio. L’importante è esserci arrivati, ma il difficile adesso è rimanerci. Dovrò impegnarmi al massimo e continuare a lottare”.