Maurizio Sarri (foto Empolichannel.it)


In una lunga intervista rilasciata questa mattina al Corriere dello Sport, il tecnico dell’Empoli Maurizio Sarri ha spiegato come gli azzurri si preparano prima di ogni gara sui famosi calci piazzati che stanno mettendo tutti in difficoltà: “Anche se ogni tanto li facciamo a porte semi chiuse, gli habituè entrano lo stesso. Possesso palla, divertimento e calci piazzati. Il venerdì guardiamo i filmati della squadra avversaria su “palla ferma contro”, andiamo in campo e ci prepariamo. Il sabato facciamo lo stesso lavoro su “palla ferma a favore”. Lo schema a palla ferma ha tre componenti-base: i tempi, i movimenti e la zona di caduta della palla. Se ne salta uno non fai gol nemmeno alla difesa peggio schierata. Se li fai bene tutt’e tre, fai gol anche alla difesa meglio schierata. E poi li cambiamo di partita in partita secondo le caratteristiche degli avversari, andiamo a pescarli nel nostro repertorio“.

Sul gioco dell’Empoli, che sta raccogliendo tante critiche positive: “L’Empoli ha grandi capacità di palleggio con tendenza alla verticalizzazione. Ma se questo gioco non avesse come base la velocità diventerebbe lezioso e sterile“. Rispetto allo scorso anno è cambiato qualcosa? “Non tanto. L’impostazione è la stessa: noi non possiamo fare densità in area, altrimenti la pagheremmo fisicamente. Abbiamo l’obbligo di giocare e se da una parte è un merito dall’altra è un limite“.

Il tecnico ha speso qualche parola anche riguardo al reparto offensivo, forse l’unico punto criticato della squadra: “A parte i 7 gol della coppia Rugani-Tonelli, abbiamo Maccarone che ne ha segnati 7, Pucciarelli 3 e Tavano 2. Aspettiamo le reti di Tavano, che ora sta bene e segnerà presto. Nella parte medio-bassa della classifica non c’è tanto di meglio“.

In Serie A c’è un altro allenatore che convince e appassiona Maurizio Sarri, il Torino: “La squadra di Ventura. Vedere sul campo le sue idee mi dà sempre piacere, anche se questa stagione il Toro non è stato al livello di un anno fa. Ho un allenatore di riferimento: Arrigo Sacchi. Prima di lui credevo in un calcio, dopo di lui ho cambiato radicalmente la mia visione. Il problema è stata la cattiva emulazione delle sue idee“.

Sul ritorno di Saponara: “Anche se ha avuto qualche limite caratteriale, mi risulta difficile capire perché non sia riuscito a giocare in questo Milan. Dico la verità, sono rimasto sorpreso. Il suo rilancio è la grande scommessa dell’Empoli: vogliamo che torni a giocare in una grande e da protagonista. Ha un talento incredibile, deve solo tirare fuori le sue doti anche quando la condizione ambientale non gli è favorevole”.

E infine chiosa sui due talenti più cristallini di questo Empoli, risaltati alle cronache sportive grazie alle ultime prestazioni: “E’ una cosa brutta per il calcio italiano che nessun club di Serie A abbia puntato su Valdifiori quando era più giovane. Ha due qualità che in Italia hanno pochissimi centrocampisti: il tocco di prima e la velocità del pensiero. Rugani è pronto per qualunque club di livello europeo. E’ forte sotto tutti i punti di vista e per mentalità è un predestinato, ha una voglia incredibile di migliorare. Spero solo che trovi una squadra che lo faccia giocare subito, senza sostare troppo in anti-camera“.