Inter - Genoa


L’Inter è la prossima squadra rivale dell’Empoli in campionato. La società nerazzurra, dai colori sociali, fondata nel 1908, disputa le proprie gare interne nello stadio Giuseppe Meazza in San Siro, condiviso con il Milan, l’altra squadra di Milano. L’Inter vanta nel proprio palmares 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, 3 Champion’s League, 3 Coppe Uefa, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per Club.

LA SQUADRA L’Inter nel mercato estivo ha messo a segno qualche colpo: è arrivato l’esperto difensore Vidic, al termine del suo contratto col M. United, mentre dalla Roma è stato prelevato il giovane terzino Dodò. A centrocampo gli innesti di M’vila e Medel, il primo in prestito dal Rubin Kazan, il secondo acquistato a titolo definitivo dal Cardiff. Davanti, in attacco è arrivato invece Daniel Pablo Osvaldo, un pallino dei nerazzurri già da diversi anni. I veri botti però, sono quelli della sessione invernale del mercato: dopo solo una settimana dall’avvio delle trattative si sono trasferiti a Milano l’esterno del Bayern Shaqiri e l’ala dell’Arsenal Podolski, espressamente richiesti dal nuovo tecnico Mancini.

In uscita dalla squadra troviamo prima di tutti Javier Zanetti, che si è ritirato dopo venti anni di carriera. Oltre allo storico capitano dell’Inter, anche Diego Milito ha terminato il suo contratto coi nerazzurri. Ricky Alvarez è invece passato al Sunderland nel mercato estivo, per una cifra che si aggira intorno ai sette milioni di euro. Un altro reduce del triplete, Walter Samuel, ha lasciato l’Inter al termine del contratto per sposare la causa del Basilea. Tanti i giovani in prestito: Laxalt, arrivato proprio a Empoli, Duncan, passato alla Sampdoria, Bardi, al Chievo a titolo temporaneo, Benassi, centrocampista passato al Torino, Longo e Crisetig,volati in Sardegna per vestire la maglia del Cagliari, e Thaider che si è unito al Sassuolo di Di Francesco.

L’ALLENATORE Roberto Mancini è l’attuale allenatore dell’Inter. Si è insidiato sulla panchina nerazzurra a dicembre, dopo l’esonero di Walter Mazzarri. Dopo una grande carriera da calciatore, con le maglie di Bologna, Sampdoria e Lazio ha debuttato da tecnico sulla panchina della Fiorentina nel 2001. I suoi successi più grandi li ha ottenuti invece sulle panchine di Inter, con tre Scudetti e una Coppa Uefa, e su quella del Manchester City, squadra che ha riportato alla vittoria del titolo della BPL dopo quarant’anni. E’ ritornato all’Inter dopo l’esperienza in Turchia sulla panchina del Galatasaray.

IL MODULO Se Mazzarri disponeva i suoi uomini col 3-5-2, l’arrivo del Mancio ha rivoluzionato anche gli schemi tattici. Il 4-2-3-1 è diventato il modulo di riferimento, col il ritorno alla difesa a quattro. Se con Mazzarri i nerazzurri pr0ponevano un calcio fatto di rapide ripartenze, il tecnico jesino vuole invece che la squadra offenda con continuità provando sempre a fare la partita. Questa impostazione di gioco ha rilanciato anche il reparto arretrato, molto criticato sotto la gestione del tecnico toscano. Vidic e Ranocchia, i due centrali, hanno dimostrato maggiore sicurezza, e anche D’Ambrosio, prima relegato ai margini della rosa, ha cominciato a ritagliarsi uno spazio importante nella formazione titolare. Diverse soluzioni per i due centrocampisti: Medel e Guarin partono favoriti su tutti, mentre Kuzmanovic scalpita per una maglia da titolare e M’vila, per problemi comportamentali, sembrerebbe l’ultima scelta. Tante soluzioni invece davanti: il trequartista titolare è il croato Kovacic, Hernanes dovrebbe fargli da riserva, mentre sugli esterni spazio ai due nuovi acquisti Podolski e Shaqiri con Palacio come alternativa. Unica punta Icardi, con Osvaldo in rotta di collisione con la società dopo gli screzi dello Juventus Stadium.

PUNTI DI FORZA Il carisma di un tecnico che sulla panchina dell’Inter ha già vinto molto è sicuramente un vantaggio. Mancini sa stimolare i suoi giocatori, ed è molto bravo nel gestire le stelle in rosa. I nuovi acquisti, Podolski e Shaqiri, poi hanno caricato la squadra e tifosi, e le recenti prestazioni con Juventus e Genoa ne sono la dimostrazione. Davanti poi Icardi segna a ripetizione, concretizzando l’ottimo momento dei nerazzurri che arrivano a Empoli in netta crescita.

PUNTI DEBOLI La stabilità difensiva è tutta da confermare. I gol subiti sono due in più addirittura di quelli degli azzurri. Vidic non sembra quel roccioso muro che tutti hanno apprezzato negli anni ai Red Devils, mentre Ranocchia alterna ottime prestazioni  a gare condite da errori individuali. Anche a centrocampo l’Inter non è sempre costante: Guarin e Medel passano da buone prove a match anonimi in brevi scorci di campionato, nonostante le indubbie qualità individuali dei due calciatori.

Giorgio Galimberti

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