L’esperimento era iniziato durante la preparazione estiva, è proseguito durante alcune gare di campionato e viene riproposto anche adesso. I giocatori dell’Empoli ai raggi X grazie a dei particolari rivelatori dell’azienda Pro-Zone, una ditta francese che grazie alla collaborazione di Kappa Sport si occupa di monitorare dati come corsa, accelerazioni, scatti e numero di passaggi.

Inutile entrare nel dettaglio, perchè si tratta di nozioni che soltanto gli addetti ai lavori sono in grado di interpretare. La tecnologia, però, funziona più o meno così: grazie a dei rilevatori gps che i giocatori indossano durante gli allenamenti viene raccolta tutta una serie di dati che i preparatori atletici studiano nei minimi dettagli. Grazie a questi numeri è possibile personalizzare la preparazione o intervenire in maniera mirata per correggere i difetti.

Questa tecnologia è stata usata anche durante alcune partite di campionato, ma senza i gps. In quel caso, infatti, ci si è avvalsi di una strumentazione tecnologica che riprende la gara sotto un’ottica diversa. Alla fine un software elabora i dati che vengono poi forniti ai preparatori.

Si tratta di un sistema nato negli Stati Uniti. Lo usano anche alcune big del calcio europeo, tra cui tutte le inglesi, il Bayern Monaco, ma anche Roma, Napoli, Fiorentina e Milan in Italia. Durante gli ultimi mondiali è stato usato da alcune nazionali come Germania (poi campione), Colombia, Cile e Olanda. Una tecnologia simile è usata anche nella Moto Gp per le telemetrie dei motori.