I giocatori azzurri con l'hashtag #iostoconsofia (foto da Facebook)


L’Empoli sta con Sofia. I giocatori azzurri, di loro spontanea iniziativa, si sono fatti una foto all’interno dello spogliatoio per sostenere la piccola Sofia De Barros, la bambina di 4 anni di Firenze affetta da leucodistrofia metacromatica, una grave malattia neurodegenerativa per la quale, ad oggi, non esiste una cura.

La malattia si manifesta solo a un anno e mezzo di vita e compromette a poco a poco tutte le funzioni fisiche e mentali della persona. Così Sofia, da bambina come tutte le altre, in soli sei mesi si ritrova paralizzata, cieca, in grado di nutrirsi solo per via endovenosa.

I genitori di Sofia avevano provato a curare la piccola con il metodo Stamina di Davide Vannoni negli Spedali Civili di Brescia. Una terapia lunga un anno composta da cinque infusioni a base di staminali mesenchimali. Dopo la prima somministrazione, la piccola stava meglio e presentava qualche miglioramento, ma la seconda infusione veniva bloccata dal tribunale di Firenze perché l’Aifa dopo un’ispezione condotta con i carabinieri del Nas vietava le somministrazioni secondo il metodo Stamina valutando «il laboratorio di Brescia assolutamente inadeguato».

Adesso la piccola sta male ed è ricoverata al Meyer di Firenze. Il padre ha anche scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma senza ricevere una risposta. Ricordiamo che l’inventore del metodo del metodo Stamina, Davide Vannoni, è stato indagato per truffa e somministrazione di farmaci pericolosi.

I giocatori dell’Empoli si sono però schierati a fianco di Sofia, mostrando l’hashtag #iostoconsofia e pubblicando la foto sui loro profili Facebook. Una bella iniziativa per una famiglia sfortunata, con la speranza che anche questi piccoli gesti possano strappare un sorriso ai genitori della bambina.