Francesco Tavano (foto gonews.it)


I TOP

FRANCESCO TAVANO – Il bomber è sempre il solito cecchino. Una magia nel primo tempo poteva indirizzare la gara in maniera diversa, ma Colombi è stato bravo a dire di no. Quando però ha l’occasione per far male di nuovo si procura il rigore. Inutile sottolineare la freddezza con cui lo trasforma. E’ l’uomo in più dell’Empoli: senza di lui sarebbe tutto maledettamente più difficile.

MIRKO VALDIFIORI – Le sue verticalizzazioni improvvise sono la miccia perfetta per innescare gli attaccanti. Lui le prova di continuo: non sempre gli riescono, ma quando il pallone passa sei sicuro che gli azzurri andranno vicini al gol. Commette anche qualche errore, certo, ma la sua prestazione è ottima anche in fase di copertura. Sta diventando un valore aggiunto, un elemento insostituibile.

MASSIMO MACCARONE – Big Mac non segna, ma corre per tre. Se non fosse costretto a indietreggiare per prendere la palla sarebbe anche più pericoloso, ma il suo apporto è prezioso sia dal punto di vista tattico che tecnico. Ci prova sempre con coraggio ed è un lottatore nel vero senso della parola.

I FLOP

MIRKO ERAMO – Non è un insufficienza la sua, ma il fatto che vada a sprazzi condiziona un po’ il rendimento della squadra in mezzo al campo. E’ il giocatore più vicino a Romagnoli quando il carpigiano fa la sponda per Gagliolo in occasione del gol. La colpa è di tutta la difesa perchè il movimento errato lo fanno in tanti, ma lui poteva essere più attento.

MANUEL PUCCIARELLI – Vivace? Sì. Pericoloso? A volte. Il problema, in questo caso, è che ha caratteristiche da punta e non da trequartista. Questo lo porta ad essere spesso lontano dal vivo dell’azione. Ecco perchè si ha la sensazione che sparisca e vada a sprazzi. Come nel caso di Eramo non siamo di fronte ad una vera e propria insufficienza, ma quando i rifornimenti alle punte scarseggiano il trequartista non può essere esente da colpe.

DANIELE RUGANI – Il primo tempo è positivo, ma nella ripresa rischia almeno un paio di volte di combinare una frittata. Strano per uno come lui, ma può succedere anche ai migliori. La sensazione è che abbia perso un po’ delle sue certezze e che a volte, per non rischiare, finisca per far peggio che meglio. Tutto nella norma per un ragazzo di 20 anni che sta crescendo giorno dopo giorno.