Andrea Abodi


Fine anno, tempo di bilanci per la Lega Serie B. Che 2013 e’ stato? A partire dalla conclusione dello scorso campionato, con l’ennesimo record di spettatori raggiunto nel corso dei play off, fino alla chiusura del girone d’andata di quello in corso, che vede tra l’altro tra i protagonisti squadre blasonate come il Palermo e l’Empoli e grandi sorprese come Avellino e Lanciano. Quest’anno si e’ deciso di intervenire ulteriormente nella formula dei playoff per rendere ancora piu’ avvincente il finale di stagione. Il Presidente Andrea Abodi spiega come e perche’. “Quello che si e’ chiuso e’ stato un anno intenso, pieno di significati sportivi, di iniziative e di progetti per offrire una competizione e un contesto sempre piu’ in sintonia con i nostri tifosi – ha spiegato all’agenzia Italpress il presidente Abodi-. Dal punto di vista sportivo da ricordare lo straordinario finale dello scorso campionato che ha emesso tutti i suoi verdetti solo all’ultima giornata, coronando la stagione con playoff da record. Fantastico il secondo posto agli Europei della Nazionale Under 21 composta, per oltre la meta’, da giocatori provenienti dai nostri Club, certificando definitivamente il ruolo della B nel calcio italiano. Ma il 2013 e’ stato anche l’anno delle tante e continue iniziative dedicate allo sviluppo delle infrastrutture, alla responsabilita’ sociale e al radicamento territoriale, capace di dare risposte concrete in diversi ambiti del sistema, alcuni dei quali scontano un forte ritardo rispetto ad altri Paesi”.
 
Si e’ finalmente sbloccata la cosiddetta legge sugli stadi (attraverso la Legge di Stabilita’) e quindi puo’ iniziare a fare passi da giganti il vostro progetto B Futura, che praticamente agevola le squadre che partecipano al campionato nello studio, progettazione, realizzazione e gestione di campi da gioco e strutture di allenamento adatti alla realta’ della serie B. Abodi fa un punto della situazione al riguardo confermando che entro il 2020 tutti gli stadi di Serie B dovranno essere dedicati esclusivamente al calcio. “Nel nostro Paese la riqualificazione infrastrutturale deve ancora essere scoperta come pratica diffusa di sviluppo sostenibile. B Futura rappresenta un modello che, almeno nelle “nostre” citta’, puo’ svolgere un ruolo di attivatore e acceleratore di micro sviluppo territoriale. Tra impianti di allenamento e stadi – da migliorare o costruire – sono tante le citta’ e le societa’ che stanno collaborando con la Lega per produrre in tempi certi e contenuti quello che si aspettano i nostri tifosi e che in altri paesi hanno realizzato da tempo e per tempo. A Lanciano, Varese, Palermo, Avellino e La Spezia, tanto per citare qualche esempio, c’e’ una decisiva convergenza di capacita’ e volonta’ che potranno favorire l’apertura di cantieri, il vero indicatore della validita’ di B Futura. Di sicuro dal 2020 in Serie B ci si iscrivera’ solo con stadi per il calcio, senza barriere e coperti. Certamente abbiamo anche bisogno che l’Istituto per il Credito Sportivo possa veder approvato il suo nuovo statuto che gli consentira’ di ritrovare la piena operativita’”.
 
Polemiche sui cori “razzisti”, curve chiuse, caso Nocerina… La Serie B sembra essere una sorta di “isola felice”. “La cultura e l’educazione sportiva del nostro Paese ha enormi margini di miglioramento. Il nostro e’ il Campionato che ha adottato la campagna sul rispetto  e inizia con il “Giuramento di fedelta’ e lealta’ al calcio” di capitani, allenatori e presidenti, ma c’e’ ancora tanto lavoro quotidiano da fare. Sul tema specifico io credo che non si debba confondere la maleducazione che si manifesta in alcuni stadi a opera di poche e conosciute persone, con il razzismo o la cosiddetta discriminazione territoriale”.
 
Verratti, Insigne, Immobile, Zaza, Berardi, Jorginho, D’Ambrosio sono solo alcuni dei giocatori sbocciati in serie B e poi esplosi in massima serie o in Nazionale. La Serie B e’ tornata a essere un importante serbatoio della A, dopo anni in cui i talenti si cercavano in altri campionati, anche se si puo’ sempre migliorare. “Anche in questo ambito dobbiamo e possiamo migliorare: negli investimenti sui vivai e sui settori giovanili, nello scouting, nella qualita’ degli staff tecnici dedicati alle squadre giovanili, nei format delle competizioni giovanili. Di contro dovremo cercare di tutelare meglio le societa’ virtuose che investono in questo settore e poi si vedono spesso sottratti i migliori giovani con regole che vanno sicuramente riviste”.
 
Intanto, per il secondo anno consecutivo si e’ scelto di seguire l’esempio del calcio inglese e di giocare tra Natale e Capodanno con l’obiettivo di ottenere maggiore visibilita’. “La motivazione principale di questa scelta non e’ stata la visibilita’, ma il rispetto nei confronti dei nostri tifosi. Loro in vacanza, la stragrande maggioranza combattendo tra mille problemi quotidiani, e noi giustamente a lavorare, offrendo qualche ora di spettacolo sportivo. La decisione di giocare durante le Feste Natalizie e’ stata presa e non verra’ modificata. Gli oltre 120.000 spettatori che sono entrati negli stadi il 26 e il 29 dicembre e gli ascolti televisivi ancora una volta in crescita nelle trasmissioni dedicate alla Serie B Eurobet sono la certificazione di una scelta compresa e apprezzata”. Dopo gli incontri “natalizi” il campionato ha iniziato una lunga sosta di quasi un mese. Lo scorso anno in molti, soprattutto gli allenatori, non furono contenti eppure la formula e’ stata riproposta. “La sosta e’ stata concordata con le Associazioni Calciatori e Allenatori, anche per evitare che la campagna trasferimenti invernale che si chiude il 31 gennaio impattasse troppo sul Campionato. Dopo la prima esperienza della scorsa stagione, sono sicuro che quest’anno i programmi di preparazione saranno piu’ efficaci, magari con qualche amichevole anche di livello internazionale che consentira’ a tecnici e atleti di recuperare velocemente il clima e i tempi della competizione”.
 
Piu’ volte si e’ parlato di una riduzione del numero delle squadre in Serie B e Abodi si dice convinto di dover arrivare a 20 o
addirittura a 18. “Dobbiamo arrivare almeno a 20 squadre e forse a 18, cosi’ come anche la serie A dovra’ valutare in tempi brevi se e come ridurre il suo organico. E forse anche la Lega Pro dovra’ misurare la tenuta dell’assetto a 60 squadre che probabilmente andrebbe rivisto al ribasso. Il tema e’ sempre lo stesso: a fronte delle risorse disponibili, da fatturato proprio e da mutualita’ di sistema, quanti club professionistici ci possiamo permettere? Se ragionassimo in modo responsabile e dignitoso dovremmo rispondere: non piu’ di 70/80. Dopodiche’ mi auguro che il 2014 possa essere l’anno di un “tavolo delle soluzioni” attorno al quale, sotto la regia della FIGC, le Leghe e le Componenti Tecniche trovino le risposte a questioni che non possono attendere: competitivita’ interna e internazionale, sostenibilita’ finanziaria, giustizia sportiva, miglioramento infrastrutturale, selezione e formazione di tecnici e dirigenti. La Lega B e’ piccola, mi auguro le venga riconosciuto un buon peso specifico e, soprattutto, di cercare rapporti positivi e propositivi con tutti”. 
 
C’e’ mancato pochissimo (un paio di voti) perche’ da numero uno della Lega B Andrea Abodi facesse il grande passo verso la Lega di A.
Rimpianti? “E’ ormai passato un anno da quell’esperienza, comunque formativa e suggestiva. Non c’e’ mai stato spazio per i rimpianti
nella mia vita. Se non sono stato eletto e’ stato soprattutto per i miei errori e questa consapevolezza mi sara’ utile per il futuro, di qualsiasi tipo”.
 
Fonte: Italpress