La gioia degli azzurri (foto gonews.it)


E bravo Empoli. Azzurri primi in solitaria, almeno per una notte, dopo la vittoria per 3-1 ai danni dello Spezia. Se solo non mancassero sei mesi alla fine del campionato avremmo già l’acquolina in bocca. Ma la strada è lunga, lunghissima, ed evitiamo di aggiungere altre banalità. Meglio pensare un passo alla volta.

Eccoci dunque a Spezia-Empoli. La gara comincia male. La zampata di Ebagua dopo quattro minuti, un arbitro che sta antipatico, un campo che sembra il tappetino del Subbuteo. Difficile immaginare che di li a poco l’Empoli avrebbe offerto una delle sue migliori prestazioni dall’inizio della stagione. A questo punto però viene da chiedersi: quanto sono stati bravi gli azzurri e quanto sono stati polli i liguri?

Evitiamo il giochino dei meriti. L’Empoli ha fatto una gran gara, ma lo Spezia, o meglio Stroppa, si è messo di impegno per fargliela fare. Primo gesto di autolesionismo: mettere solo due centrocampisti a contrastare la mediana azzurra. Anche i muri sanno che la formazione di Sarri soffre di più se chi deve dare il via all’azione ha pochi spazi per farlo. Secondo gesto di autolesionismo: schierare quattro attaccanti e tenere il più forte, Sansovini, lontano dalla porta. Harakiri finale: presentare una difesa che sembra la banda del buco contro due vecchi marpioni come Tavano e Maccarone. Della serie cerchi rogne? Le hai trovate.

Il resto è tutta farina del sacco sarriano. Agli azzurri il merito di non scomporsi dopo lo svantaggio, al tecnico quello di aver dato le indicazioni giuste. I due interni di centrocampo, Croce e Signorelli, hanno capito abbastanza in fretta che buttarsi sugli esterni voleva dire mettere in difficoltà i dirimpettai. Il primo gol azzurro, quello dell’1-1, arriva da una gran giocata di Laurini, ma senza un Signorelli che si allarga e crea il triangolo il terzino non avrebbe sfondato. Il 2-1, invece, è arrivato da uno scambio rapido, sempre sulla fascia, tra Verdi e Croce. Lasciamo stare la chiusura errata di Lisuzzo su Maccarone: la preparazione dell’azione era stata comunque da manuale anche se il centrale spezzino avesse liberato.

La ripresa, poi, è stata tutta una discesa. Perchè l’Empoli, oltre ad avere gioco e personalità, ha anche uomini in grado di trovare gol come quello di Verdi. Lampi di classe improvvisa, gesti che esulano dal contesto di una gara ma che alla fine la decidono.

Sulla bontà delle alternative, sul cuore e sul carattere del gruppo, insomma sull’Empoli che vince, segna e diverte non aggiungiamo altro che non sia già stato detto. Di aggettivi in serbo ne abbiamo tanti, ma prima vediamo come va a finire…

Tommaso Carmignani