19 agosto 2001. L’Empoli gioca in Coppa Italia col Catania: in panchina c’è Silvio Baldini, in campo, tra gli altri, gente del calibro di Di Natale e Maccarone. Ma la Coppa nazionale si sa, viene spesso utilizzata per far debuttare i giovani.
Nelle fila degli azzurri ce n’è uno di cui si dice un gran bene: lavora all’ombra di Di Natale, è un tipo schivo e parla poco. Ma sa il fatto suo. Si chiama Ciccio Tavano e sarà lui a segnare il gol del momentaneo vantaggio con gli etnei al 16′ del primo tempo (la gara finirà 1-1). Nessuno lo sapeva, in pochi ci avrebbero scommesso, ma quello era soltanto il primo sigillo dell’uomo che dodici anni dopo sarebbe diventato il miglior marcatore azzurro della storia del club, nonchè l’unico ad aver segnato 100 gol con la maglia dell’Empoli.
Il primo a Catania, dunque, l’ultimo (per il momento) a Castellammare di Stabia. Sono cento tondi tondi. Cento di questi giorni, insomma. “Quello che mi rende orgoglioso – dice Tavano – è l’aver segnato tutti quesi gol con la mia squadra, cioè l’Empoli. E’ un traguardo importante, importantissimo, ma voi sapete come sono fatto: conta di più aver vinto a Castellammare piuttosto che il mio record. E poi dico grazie a Pucciarelli per il meraviglioso assist che mi ha fatto”.
Quella con la Juve Stabia era una gara complicata, ma è andata bene. “So che da queste parti il pubblico è molto caloroso – chiude Tavano – ma noi siamo stati bravi. Abbiamo giocato una gara di grande personalità”.